Roma – E alla fine luce fu. Dopo dieci giorni vissuti ansiosamente, la rete ha ricevuto l’atteso responso sul futuro della flat-rate da parte dell’Autorità TLC: la connettività forfetaria in Italia si farà.
L’Authority ha varato infatti una delibera che obbliga Telecom Italia a predisporre un listino all’ingrosso che consentirà agli operatori già entro gennaio di tornare ad offrire questo genere di accesso ai propri utenti. Nel listino di interconnessione, infatti, l’ex monopolista dovrà inserire quanto necessario per garantire flat-rate su banda ristretta. Destino amaro per Telecom Italia che nelle sue conclusioni sulla questione flat presentate all’Autorità aveva sostenuto che questo modello di accesso non è percorribile senza l’assunzione di oneri ingiustificati.
Stando alle decisioni del provvedimento approvato dalla Commissione Infrastrutture e Reti dell’Autorità, il servizio FRIACO (Flat Rate Internet Access Call Origination) dovrebbe trasformarsi in offerte commerciali a disposizione dell’utenza finale già entro la fine di gennaio, forse prima. I tempi dipenderanno sia da Telecom Italia che dai tempi attuativi che deciderà l’Autorità.
Ma quanto costerà la “nuova flat”? Difficile dirlo ora, ma una cosa sembra sicura: i prezzi dovranno essere in linea con quelli europei. Questo perché nella decisione dell’Autorità si prevede il principio noto come “best practice”, in pratica viene stabilito come riferimento obbligato quanto già avviene negli altri paesi dell’Unione Europea dove il modello di accesso FRIACO è già partito (Gran Bretagna, Spagna, Portogallo e Francia).
Nelle sue conclusioni Telecom Italia aveva contrapposto la necessità di spingere sull’ADSL al modello flat-rate su doppino e forse anche per questo ieri Vincenzo Monaci, relatore per la Commissione sulla questione, ha voluto specificare che la flat-rate non è un servizio alternativo all’ADSL ma solo un servizio complementare. E ha sottolineato di ritenere che la flat possa giocare un ruolo importante sia nello sviluppo di internet in Italia che nel favorire un mercato di maggiore concorrenza tra gli operatori.
Le prime reazioni all’offerta da parte degli operatori giunte ieri in serata a Punto Informatico sono di prudenza. L’interesse per il mercato flat è infatti notevolissimo, visti anche i precedenti “assalti” dell’utenza ai fornitori di questo genere di accesso, ma devono prima essere valutate le effettive condizioni dell’offerta, non solo sul versante del prezzo ma anche dell’erogazione del servizio.
Per seguire le novità nell’ambito della flat-rate, è disponibile il Canale Flat-Rate di Punto Informatico.