A rischio l'intesa IBM-Lenovo sui PC

A rischio l'intesa IBM-Lenovo sui PC

Le autorità federali americane sembrano intenzionate ad aprire un'inchiesta: si teme che il trasferimento ai cinesi possa rappresentare una minaccia alla sicurezza nazionale
Le autorità federali americane sembrano intenzionate ad aprire un'inchiesta: si teme che il trasferimento ai cinesi possa rappresentare una minaccia alla sicurezza nazionale


Washington (USA) – C’è aria di maretta sul clamoroso accordo con cui lo scorso dicembre il colosso statunitense IBM ha annunciato la cessione alla cinese Lenovo del proprio comparto PC. Washington sembra infatti intenzionata a verificare se ciò non rappresenti un rischio per la sicurezza nazionale. Se così fosse la cessione potrebbe essere bloccata.

Stando alle indiscrezioni pubblicate da Bloomberg , infatti, membri della Commissione sugli investimenti stranieri negli Stati Uniti (CFIUS) ritengono che i cinesi potrebbero utilizzare a fini di spionaggio industriale una fabbrica IBM in North Carolina che è compresa nella cessione.

A confermare che della cosa si sta parlando ai massimi livelli è stato Michael R. Wessel, componente della Commissione sui rapporti commerciali e finanziari tra Cina e USA, sebbene fin qui dal Governo americano e dalle altre autorità preposte sia giunta alcuna conferma. Il problema non sarebbe soltanto come o dove i PC vengono realizzati ma soprattutto il network di produzione. “IBM – ha spiegato Wessel – ha contratti di servizio con il Governo e l’accesso ad una di queste reti (governative, ndr.) potrebbe non solo dare l’opportunità di fare del reverse engineering ma anche di craccare ed entrare”.

Ma è di tutt’altro avviso, avverte il Washington Post , William A. Reinsch, membro della stessa Commissione, secondo cui molti a Washington non gradiscono la vendita ai cinesi e cercherebbero quindi una scusa per affossarla. “Non c’è nessuno più di IBM a voler proteggere la sua proprietà intellettuale. Quando daranno via quella porzione del proprio business non dubito che sapranno fornire tutte le protezioni necessarie ad impedire che altri entrino in possesso delle loro tecnologie più preziose”.

A screditare un’ipotesi “complottistica” è anche il celebre esperto di sicurezza Bruce Schneier, secondo cui la fabbrica in North Carolina “per gli agenti segreti non potrebbe rappresentare qualcosa di diverso dalla hall di un qualsiasi albergo”.

Da parte sua IBM ha fatto sapere che come previsto l’azienda “ha notificato l’operazione alla Commissione per gli investimenti stranieri” e che sta seguendo tutte le normali procedure di revisione dell’operazione.

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Pubblicato il
26 gen 2005
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