A Roma la classe virtuale per gli alunni ammalati

A Roma la classe virtuale per gli alunni ammalati

Il sindaco Veltroni ha presentato ieri il progetto che già coinvolge una serie di istituti scolastici, che prevede il supporto di Intel e che consente di seguire le lezioni da remoto
Il sindaco Veltroni ha presentato ieri il progetto che già coinvolge una serie di istituti scolastici, che prevede il supporto di Intel e che consente di seguire le lezioni da remoto

No all’isolamento dalla scuola che soffrono ogni anno moltissimi studenti che, per cause di salute, rimangono lontano dalle lezioni per periodi di tempo talvolta molto lunghi, un isolamento coatto che impatta anche sulla preparazione scolastica. Questo il profilo del progetto presentato ieri a Roma dal sindaco della capitale Walter Veltroni assieme ai principali promotori, tra cui l’ospedale Bambin Gesù , la fondazione Mondo Digitale e Intel .

Già, perché proprio Intel si è presa l’onere di garantire la connettività ADSL nelle case degli studenti ammalati, che saranno raggiunti allo stesso modo anche negli ospedali. A questi ultimi, agli alunni e alle scuole verranno forniti in comodato d’uso tutti gli strumenti tecnici necessari, comprensivi di PC e webcam.

“È un piccolo progetto – ha spiegato Veltroni – che per il momento coinvolge le scuole dei municipi II, VI, VII, XIII, XVII, XX, Lavinio e l’ospedale Bambin Gesù”. “Ma speriamo – ha aggiunto – che possa crescere in futuro”.

Dalla sua Mondo Digitale, una fondazione guidata da Tullio De Mauro, dovrà monitorare che gli accordi siano rispettati. Secondo De Mauro “creando una classe virtuale si compie un salto di qualità, mantenendo il legame degli studenti con le loro classi e i loro insegnanti, per non interrompere la funzione fondamentale che la coralità ha sulla vita di ciascuno”.

E si parla proprio di rottura dell’isolamento , come sottolinea Tommaso Langiano, direttore sanitario dell’ospedale capitolino coinvolto nel progetto, secondo cui questa nuova vicinanza telematica alla classe “ha effetti positivi dal punto di vista terapeutico”. “Ogni anno – ha spiegato – 2500 ragazzi frequentano la scuola all’interno dell’ospedale mentre circa 600 rimangono lontani dalle classi per più di 30 giorni”.

Va detto che il progetto, benché attuativo, non è ancora effettivamente partito: le previsioni sono dell’attivazione del primo collegamento scuola-studente entro un mese.

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Pubblicato il 4 apr 2007
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