A Sanremo si è tenuto Internet e Minori

A Sanremo si è tenuto Internet e Minori

Resoconto
Resoconto

Riceviamo dai promotori e pubblichiamo qui di seguito un breve resoconto del vertice che si è tenuto il 31 marzo a Sanremo su Internet, Minori e sicurezza in rete, un evento a cui hanno partecipato a vario titolo esponenti politici, associazioni ed esperti

Sabato 31 Marzo, con un buon successo di pubblico, si è tenuto il Convegno su Internet e Minori organizzato dal Distretto 108Ia3 Governatore Fedele Andrea Palmero, Comitato informatico Lions presieduto da Mauro Ozenda con il contributo del Lions Club Bordighera Otto Luoghi, che ha visto la partecipazione di relatori di spessore.
Il Presidente del Comitato Informatico ha aperto il convegno con la lettura di 2 comunicati ricevuti rispettivamente dalla Presidenza della Repubblica che manifestava apprezzamenti per il valore dell’iniziativa, e il Ministro delle Comunicazioni il quale ha voluto sottolineare alla platea che la scuola non può più pensare di ignorare l’educazione ai media e soprattutto cominciare a pensare ad una nuova educazione all’uso delle nuove tecnologie. Ha dunque ricordato i 2 siti web Lions di riferimento per la navigazione sicura su internet: www.interneteminorisanremo.it e www.lionsinterneteminori.org .

Il Commissario Europeo per la società dell’informazione e i media, Viviane Reding, ha voluto lasciare un video con un suo intervento. Con il suo intervento ha voluto sollecitare in particolare genitori e docenti ad aggiornarsi sulle nuove tecnologie, a fare opera di sensibilizzazione sui ragazzi. Ha quindi evidenziato quanto sta facendo la Comunità Europea in particolar modo per i bambini, lottando contro contenuti illegali e dannosi che vanno dall’abuso sessuale sui minori al razzismo. Ampliare la consapevolezza sulla sicurezza per Internet è uno degli obiettivi principali di tale programma. A tal proposito è di fondamentale importanza il contributo di tutti: quello della Commissione Europea, delle autorità nazionali, regionali, provinciali e municipali, dell’industria e sicuramente quello delle O.N.G., come l’Associazione dei Lions.

Il pubblico presente in sala ha seguito con molto interesse il convegno che si può definire un vero e proprio seminario formativo/informativo che ha tenuto i presenti incollati alle sedie fino al termine del convegno, terminato alle 13:30.

Il dott. Marziale, presidente dell’Osservatorio sui diritti dei Minori, ha evidenziato il fatto che direttive del tipo quella di impedire l’utilizzo dei telefonini a scuola da parte del Ministero dell’Istruzione, da sole non risolvono il problema. Occorre una maggiore educazione da parte dei genitori e dei docenti. E questa deve venire non solo dall’insegnamento e dalla sensibilizzazione al rispetto delle regole, ma soprattutto dall’esempio che si vuole dare. Se i docenti sono i primi a non fare a meno del cellulare a scuola e ad utilizzarlo in modo indiscriminato è dunque normale che i ragazzi si sentano liberi di fare altrettanto. Fondamentale poi, visto anche l’evoluzione dei media e il grande potenziale che internet e i media in generale oggi hanno, portare l’EDUCAZIONE AI MEDIA come materia di insegnamento scolastico. Siamo in ritardo di 37 anni rispetto a quanto già l’UNESCO proponeva negli anni ’70, dobbiamo colmare questo ritardo facendola diventare materia scolastica. Un riferimento anche al difetto legislativo sul codice di diritto penale in merito ai reati legati alla pedofilia. È assurdo che in Italia si consenta ad un pedofilo di poter patteggiare la pena. Il patteggiamento in questi casi non deve esistere. Un pedofilo condannato con prove certe non deve poter patteggiare.

Il dott. Vulpiani, direttore centrale dei servizi di polizia postale, ha dato alcuni dati aggiornati (libro bianco a cura del comitato internet e minori edizione 2007). Nello specifico ha affrontato i rischi per le famiglie che sono date principalmente dalla pedofilia, dalle truffe e dalla droga on line. I rischi maggiori per i minori in rete oggi sono dovuti agli adescamenti in chat ed alla pornografia che viaggiano tramite strumenti quali chat, siti internet, SMS/MMS tramite videofonini.

Fra i risultati raggiunti grazie all’attività investigativa della Polizia Postale e delle Comunicazioni sul territorio nazionale (dati rilevati dal 2001 al 28/02/2007) il dott. Vulpiani ha fornito alcuni dati aggiornati ad oggi:
Soggetti arrestati per pedofilia on line: 173
Persone denunciate per pedofilia on line in stato di libertà: 3.507
Perquisizioni: 3.247
Siti Web monitorati: 252.233
Siti Web pedofili chiusi in Italia: 155
Siti Web pedofili segnalati all’estero: 10.293

Esiste un database aggiornato dei siti pedofili presso il C.N.C.P.O. (Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia sulla rete Internet). Oggi mentre si riesce a chiudere quelli presenti in Italia purtroppo il difficile è arrivare laddove i siti sono presenti in altri Stati dove la legislazione invece è più carente in tal senso. A tal proposito ha ricordato la collaborazione con Microsoft mediante un software di tracciamento contro la pedopornografia (CETS) che il Servizio di Polizia Postale italiano ha utilizzato per primo in Europa.

Il prof. Crudele, direttore del Centro ELIS e ideatore del portale ilfiltro.it, ha evidenziato il fatto che oggi internet è uno strumento fondamentale e sarebbe sbagliato, visti i rischi che si possono correre a causa della parte negativa che è presente sul web, inibire l’accesso ai ragazzi e arrivare dunque alla censura. Non si è mai avuto accesso a tanta conoscenza come con Internet. Nell’ambito scolastico non basta la conoscenza della materia ma è necessario conoscere gli strumenti di ricerca per saper valutare l’affidabilità delle informazioni. Oggi molti insegnanti dicono al ragazzo “cerca su internet le informazioni per la ricerca di storia” equivale a dire “và alla biblioteca nazionale e studia la storia”. Il comportamento di un vero educatore invece è quello di selezionare i contenuti in relazione all’età e garantire la qualità dei testi consigliati. Il papà e la mamma comprano solo quello che serve ai figli. Il bibliotecario compra solo i libri consigliati dai docenti. Insegnare ai ragazzi ad “attraversare internet”, applicare queste semplici regole anche su Internet. Selezionare i siti appropriati e dare ai ragazzi la possibilità di accedervi. Se il figlio sa che una cosa è proibita e la fa di nascosto ai genitori, gli resta la coscienza di aver fatto qualcosa di male, al contrario se tutto è permesso finisce per non distinguere il bene dal male (vedi il caso dei filmati di violenze sessuali scolastiche tra giovanissimi).

La dott.ssa Di Massimo, resp. programmi sicurezza di Microsoft Italia, ha dunque posto l’accento su quanto Microsoft stia facendo per rendere maggiormente sicuro l’utilizzo di internet da parte dei minori. Sicuramenteweb è la definizione del progetto che Microsoft dallo scorso anno sta portando avanti insieme alla Polizia Postale, al Ministero delle Politiche per la Famiglia, delle Comunicazioni e dell’Interno e l’Associazione Nazionale Presidi. L’obiettivo del progetto è quello di sostenere e promuovere iniziative che abbiano un impatto concreto in termini di sicurezza per i minori e che contribuiscono a diffondere cultura della protezione e della sicurezza on line. Un cenno dunque al progetto “Il Web per Amico” realizzato con il MOIGE (Movimento Italiano Genitori) con la collaborazione del Gruppo Poste Italiane e a Telecom Italia con opuscolo informativo dedicato ai genitori e al Walt Disney e Internet Sicuro con opuscolo informativo dedicato ai ragazzi.

Parole di elogio da parte di tutti i relatori al Servizio di Polizia Postale italiano considerato uno dei più efficienti al mondo nel contrasto alla pedopornografia e alle truffe on line.

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Pubblicato il
2 apr 2007
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