Accessibilità .005/ Gli standard di usabilità

Accessibilità .005/ Gli standard di usabilità

di Marco Scalvini. In attesa di standard di usabilità dedicati alle interfaccie web, possono essere di un certo aiuto gli standard per le interfacce uomo-computer, definiti peraltro solo a metà degli anni '90
di Marco Scalvini. In attesa di standard di usabilità dedicati alle interfaccie web, possono essere di un certo aiuto gli standard per le interfacce uomo-computer, definiti peraltro solo a metà degli anni '90


Roma – Da Mlist del 7 novembre: “Riteniamo strategico verificare l’usabilità dei siti internet secondo una metodologia standard. La procedura che attuiamo prevede un expertise, secondo criteri euristici, ed uno studio del comportamento alla navigazione di un campione di utenti. Non esite una certificazione, nemmeno a livello internazionale. (…) Siamo lontani dal cosidetto “timbro” di usabilità. Per questi motivi riteniamo interessante definire una procedura di qualità, anche a livello locale o limitato. Cosa ne pensate?”

Una questione fondamentale.
Gli standard sull’usabilità dei siti Web non sono ancora disponibili e bisognerà ancora attendere che gli organismi titolati (l’Iso, International Standards of Technology, o l’ETSI, European Telecomunications Standard Institute) si pronuncino in modo esauriente. Le potenzialità delle tecnologie legate alla rete sono ancora in via di sviluppo – si pensi alla banda larga o al wireless. E ‘ quindi difficile stabilire degli standard univoci per tutta la comunità di professionisti del web, quando esperienza e studi sono molto lontani dall’aver raggiunto un livello di qualità ottimale.

In attesa di standard di usabilità specificamente dedicati alle interfacce web, possono essere di un certo aiuto gli standard per le interfacce uomo-computer, definiti peraltro solo a metà degli anni ’90.

Il merito di questi standard è soprattutto di aver posto l’attenzione su una progettazione di design incentrata sull’utente. Gli standard di referimento sono quelli che raccolgono i risultati della ricerca della Human Computer Interaction e sono gli ISO 13407 (Human Centered Design processes for interactive systems) e la serie ISO 9241, che definisce e misura l’usabilità dei prodotti software.

L’utilizzo di questi standard non è facile, soprattutto se non si ha una cultura specifica in psicologia cognitiva, tuttavia è indubbiamente utile conoscere queste linee guida poiché definiscono i termini di efficacia, efficienza e soddisfazione dell’utente.

Pur non esistendo modelli standard di riferimento, per la progettazione di siti web si possono sempre applicare principi – standard de facto – che permettono la costruzione di modelli del tutto soggettivi, ma che hanno grande valenza nel comprendere cosa di un sito, o più in generale di un ipertesto, è desiderabile e cosa no.

Jakob Nielsen ha descritto un metodo basato sull’impiego di un insieme predefinito di euristiche – linee guida – come test di utilizzabilità: il compito di chi valuta è quindi identificare le caratteristiche delle interfacce che violano i principi di usabilità.

Segnalo infine che in Internet sono reperibili molte risorse relative alla usabilità delle interfacce utente e dei siti WWW. Una di queste è presente sul sito del World Wide Web Consortium.

Guide di stile:
Yale C/AIM Web Style
Guide
– una delle più citate style guide per le interfacce web.
Web Design Guidelines – Linee guida di Ibm al web design.
Improving web site usability and appeal – un articolo in cui sono riportate le linee guida della Microsoft per migliorare le interfacce web.
The Navigation and Usability Guide – un insieme di regole per la navigazione e l’usabilità.
Web Content Accessibility Guidelines 1.0 – le linee-guida da seguire per rendere i siti web accessibili alle persone con disabilità. Versione in italiano.

Marco Scalvini

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Pubblicato il
11 nov 2000
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