Web – Tempo addietro ho fatto la richiesta dell’ISDN in prova gratuita per 6 mesi. Dopo una lunga attesa, vengono a casa mia infine i tecnici di una ditta (imprecisata) che ha in appalto questo tipo di lavori “a dare un’occhiata”, poi tornano con tutta calma e mi montano, finalmente, l’agognata borchia.
Dopo un periodo di malfunzionamento iniziale, condito da sopralluoghi di tecnici Telecom, inizia a funzionare. Dalla prima bolletta, però, mi accorgo che qualcosa non va, non capisco bene una storia di “rimborsi e detrazioni varie dal canone che viene, sì conteggiato, ma verrà detratto ecc. ecc”. Mi decido, allora, dopo appena tre mesi, a comunicare alla Telecom che li ringrazio molto, ma questa offerta non fa per me. Faccio la disdetta via fax, come mi consigliano loro e mi accerto che la segnalazione di richiesta di cessazione del servizio sia stata correttamente acquisita. Che vengano pure a ripristinare il sistema telefonico allo stato iniziale, cioè in RTG. Faceva parte dell’offerta, questa possibilità, è un mio diritto, no?
Non sento più nessuno e nessuno si presenta o mi contatta in nessun modo e nel frattempo, l’ISDN è ancora attiva… Boh!? Ma quando verranno questi tecnici?
Passano i mesi (mesi!) ed un bel, anzi, un brutto giorno, mi si guasta il telefono. All’improvviso, la mia linea resta isolata. Caspita, penso, si è svegliata la Telecom e mi avrà riportato la linea in RTG, alla buonora! Faccio una segnalazione al 187, perché il 183 risulta inaccessibile, a meno che uno non campi di rendita e non abbia un cavolo da fare tutto il giorno.
Dopo due giorni senza telefono, si presenta un tecnico, gentilissimo devo dire, e mi spiega dopo i dovuti controlli che l’ISDN è ancora attiva eccome! Il guasto risiede dal mio impianto (e come si sarà prodotto, visto che nessuno, oltre ai tecnici Telecom e della famosa altra ditta ci ha mai messo le mani? Boh?). Dico allora al tecnico che a questo punto si potrebbe cogliere l’occasione per ripristinare finalmente il vecchio sistema che è più affidabile, mi pare. Il tecnico mi dà ragione e fa tutta una serie di telefonate al suo caposervizio del momento spiegando cosa succede e chiedendo a sua volta istruzioni.
La risposta? Non si può fare la rimozione della borchia, per la quale è deputata l’altra ditta. Questa ditta, mi spiega con un po’ di vergogna, deve prima ripristinare l’impianto mal funzionante e poi, solo poi, può procedere con la rimozione dello stesso. E’ il colmo!
Faccio presente che la richiesta di cessazione del servizio è ben antecedente alla segnalazione del guasto ma niente da fare! Sono irremovibili. Telefono allora al 187 di nuovo ed espongo la situazione. “Caro signore – mi rispondono – lei ha ragione, ma purtroppo, noi lavoriamo così.. facciamo un sollecito alla ditta, questo è il massimo che possiamo fare…”
Caspita, penso, qui c’è qualcosa che non va: con che criterio si “deve” riparare una cosa che si dovrebbe, invece, dismettere? E poi, ma come, la Telecom ha non so quanti dipendenti “cassaintegrati” e si permette il lusso di pagare una ditta esterna per fare un lavoro che potrebbe fare benissimo da sola? Qui c’è qualcosa che non quadra.
Sì, vabbè, direte voi? ma la morale? La morale è che io, per telefonare ho un filo volante bianco e rosso dall’anticamera alla camera mia e aspetto la “Premiata” Ditta!