Adiconsum, su SKY il fronte è aperto

Adiconsum, su SKY il fronte è aperto

L'associazione non condivide l'ottimismo di AltroConsumo e, pur approvando l'apertura del tavolo di negoziato con SKY Italia, attacca alcune delle scelte-chiave dell'Autorità TLC
L'associazione non condivide l'ottimismo di AltroConsumo e, pur approvando l'apertura del tavolo di negoziato con SKY Italia, attacca alcune delle scelte-chiave dell'Autorità TLC


Roma – Tutta la partita per i diritti degli utenti e dei consumatori sul caso SKY Italia, codifica NDS e decoder blindati è ancora da giocare e si giocherà al tavolo negoziale varato dall’Autorità TLC. A dirlo è l’ Adiconsum che non condivide affatto l’ ottimismo espresso da AltroConsumo nei giorni scorsi.

In particolare Adiconsum, per bocca di Mauro Vergari, responsabile della divisione tecnologie, ha voluto esprimere “stupore circa le dubbie decisioni prese dell’Autorità per le Comunicazioni” relative a SKY.

Come noto, sono tre i fronti sui quali SKY Italia si è dichiarata disponibile ad intervenire a seguito della richiesta dell’Autorità TLC di aprire un tavolo negoziale con i consumatori: recesso dal contratto, nuovi decoder, ampliamento della programmazione. Tre punti sui quali sono numerosi i rilievi di Adiconsum che, come si ricorderà, a luglio aveva presentato una dettagliata denuncia dei comportamenti di SKY Italia ritenuti illegali.

Adiconsum rileva come la decisione di SKY, avallata dall’Autorità TLC, di consentire la rescissione del contratto “non è certo una concessione ma è semplicemente l?applicazione morbida di quanto prevede il Codice Civile che vieta la modifica dei contratti unilateralmente”. Anzi, secondo Adiconsum sarebbe stato possibile pretendere anche il rimborso “per il danno sostenuto” e dunque “la scelta del Garante è a tutto vantaggio di SKY ed è riduttiva nei confronti del Codice Civile”.

Ancora meno accettabile, secondo Adiconsum, la misura voluta da SKY e accettata dall’Authority di offrire un decoder aggiuntivo ad un prezzo scontato, 129 euro, a quegli utenti che non potranno più utilizzare i propri box più evoluti rispetto allo Skybox distribuito da SKY. Una misura che Adiconsum ritiene “veramente ridicola. E? la negazione della legge sul decoder unico, dato che l?utente per vedere tutti i programmi provenienti dal satellite dovrebbe utilizzare tre decoder, continuando, per di più, ancora a spendere”.

Non solo. L’ ampliamento del numero dei canali memorizzabili con SKY oltre a quelli preimpostati, che passano da 20 a 300, secondo Adiconsum è la dimostrazione che il decoder distribuito da SKY “non rispetta quanto previsto dalla legge sul decoder unico che, ricordiamo, autorizza la distribuzione nel nostro Paese solo di decoder che permettono la ricezione di tutti i programmi radio-televisivi sia in chiaro che criptati”.

“SKY – sintetizza Adiconsum – aderisce solo in parte alla Legge e preferisce continuare ad imporre le proprie scelte ai consumatori”.

Come AltroConsumo, anche Adiconsum vede naturalmente con favore l’apertura del tavolo con SKY e giudica positivamente la scelta del Garante “a condizione che il tavolo sia mediato da un?istituzione e che durante il suo svolgimento vengano sospese da parte di SKY tutte le iniziative che danneggiano i consumatori “. Non solo, Adiconsum chiede che al tavolo si parli anche del rapporto tra SKY e i suoi utenti nonché della chiusura del SECA2 , la codifica che SKY vuole abbandonare ma sulla quale sono basati tutti i decoder più evoluti oggi a disposizione degli utenti, spesso acquistati con oneri ingenti.

“Giuridicamente – spiega però anche Adiconsum – si rileva come il comportamento tenuto da SKY ed ora avallato, direttamente ed indirettamente dal Garante, viola apertamente le norme contenute nel codice civile, relative al c.d. divieto di ius variandi, cioè divieto di modifica unilaterale delle condizioni contrattuali, vietato appunto, dagli artt. 1469 bis e segg. del codice civile”.

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Pubblicato il
18 ott 2004
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