ADSL: l'esperienza di ITGate

ADSL: l'esperienza di ITGate

Conviene la connettività "a banda larga"? E a chi? Ecco l'esperienza del fornitore torinese ITGate che offre accesso ad ADSL alle aziende
Conviene la connettività "a banda larga"? E a chi? Ecco l'esperienza del fornitore torinese ITGate che offre accesso ad ADSL alle aziende


Web (internet) – “Salve, sono l’amministratore della ITGate di Torino. Oramai sono 15 giorni che il nostro servizio sulla ADSL è attivo, e dopo aver effettuato una serie di test tecnici, possiamo dichiarare che i risultati sono soddisfacenti. Abbiamo notato che non avete più portato avanti discussioni o forum sulla ADSL, ci chiediamo perchè. Come funzionano i vari Galactica , Dada , Tin , ecc…?

Noi possiamo raccontarvi quali sono le prime conclusioni alle quali siamo giunti. L’impressione è la seguente: abbiamo azzeccato le previsioni sul fatto che l’ADSL sarà il sostituto naturale della CDN per l’utente con limitate pretese.

Infatti con una modica spesa annuale e 250.000 lire mensili, una piccola casa di software, uno sviluppatore, uno studio di consulenza, e simili, hanno una visibilità sul web 24 ore su 24, quando per una CDN 64k con Telecom siamo su costi annuali da 15 milioni in su.

La nostra politica di marketing è stata la seguente (e a nostro parere vincente): utilizzare lo strumento ADSL come mezzo di trasmissione anche per bande garantite, con offerte da 128 e 256k su ADSL come sostituzione al CDN Urbano lavorando opportunamente con i valori di MCR e PCR, a prezzi che gli altri Carrier non riescono ad avvicinare, visto il costo delle linee CDN, e gestire la clientela business di piccolo taglio (gli utenti da tre milioni all’anno, per capirsi) con garanzie basate sulla concentrazione degli utenti sul raccordo ATM.

Per intendersi, Voi ci avete posto una domanda circa un mese fa: come potete ricavare un valore aggiunto dalla Vostra politica dei prezzi? Domanda legittima: la risposta sta nella strategia di offerta di mercato, sulla quale basiamo la nostra politica.

Innanzitutto abbiamo sempre avuto un rapporto trasparente con la nostra clientela, basato sulla massima sincerità e lealtà; a coloro i quali ci chiedevano delucidazioni sulle nostre offerte, abbiamo sempre ribadito i seguenti concetti: 1) l’ADSL non è l’invenzione del secolo, ma un naturale sviluppo delle tecnologie trasmissive; 2) il risparmio sta nella bolletta del telefono e relativi canoni di impianto (tra parentesi nessuno mai fa notare che un contratto ISDN costa, in utenza affari, 800mila lire più Iva tra canoni e noleggi all’anno); 3) non è prevista in Italia, né in Europa, l’eliminazione del contatore scatti per la telefonia, almeno per i prossimi anni; 4) la ADSL è il primo passo per il lancio nei prossimi anni del VOIP (Voice over IP), sui quali Telecom si sta preparando, come naturale tendenza di mercato per la fonìa business. Da parte nostra abbiamo segnalato sempre che la velocità di accesso è importante, il famoso last but not the least, ma non il fine ultimo.

Le bande di accesso ad alta velocità sono sempre care, e pur diminuendo sensibilmente nei prossimi anni, resteranno sempre un privilegio per coloro che gestiscono grandi business, non per l’utenza casalinga.

Ma poi, dove si misura questa famosa e benedetta velocità? Quando si utilizza internet per scaricare programmi, ftp e download: e quanti se ne fanno al giorno? Con ADSL gli utenti hanno effettuato download dagli Stati Uniti con punte di 650 kbps con velocità medie di 220-250. Tutto dipende dalla banda internazionale che il provider mette a disposizione. E ‘ evidente che una utenza normale, con limitate esigenze di banda, con necessità occasionale di larga banda, ha nell’ADSL una risposta oggigiorno di qualità superiore a qualsiasi altro sistema, a parità prezzo-prestazioni.

L’errore di offrire ADSL a prezzi stracciati, consiste nel permettere a “smanettoni”, tipo pirati di software musicali, che iniziano ad essere numerosi sulla rete, di accedere a basso costo ad alte velocità, con il rischio di saturare velocemente la banda messa a disposizione al gruppo di utenti posizionati slla stessa rete. La nostra politica di marketing è stata quella di scartare i privati e gli “incasinatori” della rete.

Alla fine, per fare dei conti: 60 utenti su 1,5 Mb sono un rapporto qualità prezzo interessante. Permette a noi di ripagare i costi, di ricavare un discreto valore aggiunto, e agli utenti di avere a disposizione un buon servizio di connettività. Avremmo piacere di ascoltare i pareri di altri provider, di utenti Tin e di esperienze con altri provider.

Cordiali saluti di buon lavoro”.
Valerio Sargenti

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Pubblicato il
8 mar 2000
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