Al ristorante. Col videogame

Al ristorante. Col videogame

L'autore dell'ormai mitico Pong si imbarca in una nuova avventura: ristoranti ideati per videogiocatori adulti. Perché - dice - l'informatica che intrattiene riacquisti la propria dimensione sociale
L'autore dell'ormai mitico Pong si imbarca in una nuova avventura: ristoranti ideati per videogiocatori adulti. Perché - dice - l'informatica che intrattiene riacquisti la propria dimensione sociale

Los Angeles (USA) – L’inventore del popolarissimo Pong, tra gli dei del pantheon videoludico, punta tutto sulla dimensione sociale del videogioco per creare una catena di ristoranti “interattivi”, pensati per gli amanti di joystick e schermi luminosi. Nolan Bushnell, fondatore e CEO di quell’ Atari che dominò gli anni tempestosi delle console, ha annunciato di voler dare finalmente uno spazio a tutti gli “adulti che vogliono divertirsi come bambini”.

Gli uWink Media Bistrot saranno ristoranti tradizionali, dove poter mangiare e bere con amici o colleghi. La novità è tutta nei tavoli, equipaggiati con schermi e tutto ciò che serve per videogiocare: tra un bicchiere e l’altro, tra l’antipasto ed il primo, i commensali potranno sfidarsi a giochi multiplayer o dedicarsi ad un solitario. Così, garantisce Bushnell in una intervista pubblicata su Newsweek , “i nostri clienti potranno socializzare giocando, recuperando il vero senso del divertimento”. Infatti secondo il ricco imprenditore, tra i numeri uno negli USA in quanto ad investimenti innovativi e vincenti, “i videogiochi sono fatti per conoscere persone, non per starsene isolati, in mutande, di fronte ad uno schermo”.

Il mitico Pong Il creatore di Pong ha deciso di utilizzare i videogiochi prodotti da un’altra azienda di sua proprietà, la uWink . La uWink ha raggiunto incassi da record con la creazione e la vendita di videogiochi cabinati a bassissimo costo che permettono di divertirsi con cloni open-source di titoli classici come Tetris, Pacman e Space Invaders. Attraverso simili macchine, sempre equipaggiate con software open, gli avventori dei Media Bistrot potranno fare ordinazioni direttamente sullo schermo, chattare ed ascoltare MP3. “Vogliamo creare un ambiente tranquillo dove divertirsi e fare conoscenze”, conclude Bushnell.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
31 mag 2005
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