AlphaGo, vittoria per l'AI

AlphaGo, vittoria per l'AI

L'intelligenza artificiale di Google batte il campione mondiale anche nella quinta ed ultima partita: l'umanità ha sviluppato un sistema in grado di battere l'umanità
L'intelligenza artificiale di Google batte il campione mondiale anche nella quinta ed ultima partita: l'umanità ha sviluppato un sistema in grado di battere l'umanità

AlphaGo, l’intelligenza artificiale di Google, ha battuto per la quarta ed ultima volta all’antico gioco cinese del Go il campione del mondo Lee Sedol, che è riuscito ad incassare un solo successo nella quarta partita.

Risultati dei match

L’ultima partita, secondo gli osservatori , è stata la più incredibile di tutte, con AlphaGo costretta inizialmente a difendersi subendo una mossa nota che tuttavia non conosceva, ma riuscendo a recuperare inaspettatamente.

La sfida tra AlphaGo e Lee Sedol era iniziata la scorsa settimana nel Four Seasons Hotel di Seul e trasmessa in live streaming su YouTube e metteva in palio un milione di dollari: è stata soprattutto l’occasione per mettere alla prova il programma di intelligenza artificiale AlphaGo di Google, risultato della ricerca di DeepMind, startup acquisita da Mountain View nel 2014 per 500 milioni di dollari.

L’AI di Google è in grado di effettuare analisi visuali del contesto e operare scelte strategiche e scontrandosi con il campione mondiale nell’antico gioco cinese del Go ha dimostrato non solo di saperlo fare al massimo livello, ma anche di essere in grado di farlo con modalità e strategie prima sconosciute ai contendenti umani.

In questo, sembra aver battuto anche Facebook, anch’essa al lavoro sull’intelligenza artificiale e anch’essa interessata a metterla alla prova con Go: a parte i complimenti di Zuckerberg, Mountain View ha potuto idealmente godere anche dei commenti non troppo velatamente critici del vertice della ricerca AI del social network Yann LeCun che per esempio ha accompagnato i complimenti per la vittoria con l’invito a “concentrarsi adesso realmente sull’apprendimento forzato e non sull’allenamento su schemi di partite note tra umani”.

Google ha annunciato che donerà il premio di un milione di dollari a diverse associazioni, tra cui UNICEF .

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 15 mar 2016
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