Roma – La tastiera del computer è uno dei migliori “amici” dell’italiano medio. Lo afferma una ricerca presentata da Logitech, uno dei maggiori produttori del settore, ed eMORI, centro studi e rilevazioni internazionali.
Stando alla ricerca, il 32 per cento degli utenti di computer in Italia utilizza la tastiera, si presume dunque anche il computer (!), per più di tre ore al giorno, un dato superiore di mezz’ora rispetto alle 2,5 ore passate mediamente alla tastiera da utenti di computer di sei altri paesi europei, coinvolti nella ricerca.
Gli esperti sottolineano come significativo il fatto che solo il 6 per cento degli intervistati abbia dichiarato di passare un tempo altrettanto lungo ogni giorno alla guida della propria automobile. Viene da chiedersi quanti siano gli utenti di computer tra i tanti intrappolati nel traffico automobilistico ogni giorno. E infatti la ricerca evidenzia che il 68% degli intervistati trascorre in auto “solo” un’ora, o poco meno, della propria giornata.
Tra i risultati significativi anche il fatto che gli utenti di computer italiani trascorrono davanti all’elaboratore o, per dirla con la nota diffusa da Logitech , alla tastiera, il doppio del tempo speso davanti alla televisione. Ancora, solo il 6% ha dichiarato di guardare la TV per oltre tre ore.
“La tastiera – ha affermato Carlo Altichieri, Country Manager di Logitech Italia – occupa ormai una fetta importante della vita degli italiani, più della televisione e dell’automobile messe insieme. Gli italiani quindi, dovrebbero scegliere la tastiera con la stessa attenzione con la quale scelgono l’auto”.
Stando all’indagine, gli utenti di computer italiani trascorrerebbero a letto meno di sette ore al giorno. Generazioni di stressati per mancanza di sonno? Forse, se si considera che in Francia, invece, gli utenti informatici passano a letto più di otto ore al giorno. Lo stress aumenta, se si considera che questa fetta della popolazione italiana passa con il proprio o la propria partner non più di cinque ore al giorno, contro le sette ore dei britannici… Ma anche gli amici sarebbero mediamente frequentati ogni giorno mezz’ora in meno di quanto vengano digitati i tasti della keyboard dagli italiani.
Nonostante l’uso intensivo della tastiera, interfaccia pressoché indispensabile per l’uso del computer, solo il 22 per cento degli utenti italiani ha dichiarato di sentire l’esigenza di migliorare il design delle tastiere rendendole più adatte alla battitura, mentre un quarto degli intervistati ha espresso il desiderio di apportare miglioramenti alle funzioni di navigazione Internet. Per contro, ben il 96% dei tedeschi ha evidenziato la necessità di rendere le tastiere più adatte alla battitura e due terzi ne modificherebbe il design per navigare in rete.
Stando alla nota diffusa da Logitech, MORI ha intervistato in Italia un campione proporzionale di 360 adulti dai 15 anni in su. “Gli intervistati contattati per telefono fra il 5 e l’8 luglio scorso – si legge nella nota – sono un campione rappresentativo dell’universo nazionale di italiani adulti che usano sistemi PC/MAC o laptop al lavoro o a casa. Questa indagine sul pubblico italiano si inserisce nell’ambito di un programma di ricerca a livello europeo condotto in Francia, Germania, Svezia, Italia, Gran Bretagna, Olanda e Spagna. Sono state intervistate 4.105 persone. Le interviste, condotte con indagini omnibus in ciascun mercato, hanno coinvolto un campione di adulti che utilizzano, a casa oppure al lavoro, sistemi PC/MAC o laptop”.
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Buonanotte...
Livello di serieta' di questa certificazione? Nessuna... almeno suppongo... Chi e' l'entita' che certifica? Chi sono le persone che hanno ideato i test, che decidono se un candidato e' "idoneo" oppure no? Ok, i nomi sono sul sito, va bene, ma a me suonano come illustri sconosciuti, ache se sono chiamati "saggi" dalla rivista stessa. Insomma, mi sembra una di quelle tante cose fatte solo per ricavarci un po' di immagine (gli organizzatori, intendo, non certo chi vi partecipera' come "esaminando") e non dare nulla di reale alla comunita' Linux o al mondo del lavoro...AnonimoRe: Buonanotte...
- Scritto da: Markino> Livello di serieta' di questa> certificazione? Nessuna... almeno> suppongo... Chi e' l'entita' che certifica?> Chi sono le persone che hanno ideato i test,> che decidono se un candidato e' "idoneo"> oppure no? Ok, i nomi sono sul sito, va> bene, ma a me suonano come illustri> sconosciuti, ache se sono chiamati "saggi"> dalla rivista stessa. C'è da dire che la rivista in questione è una delle più serie in Italia, in campo informatico.AnonimoRe: Buonanotte...
> C'è da dire che la rivista in questione è> una delle più serie in Italia, in campo> informatico.hai davvero uno strano concetto di serieta', nn c'e' che dire...se inter.net e' una rivista SERIA allora previti non ha mai pagato tangenti e riina non e' mafioso... ;o)Linux and Co. e' seria.PCprofessionale e' seria (anche se ultimamente sta proprio scadendo... ;o)Inter.net....no dai, stavi scherzando, di' la verita'!!!!!AnonimoRe: Buonanotte...
- Scritto da: Cirio > hai davvero uno strano concetto di serieta',> nn c'e' che dire...> se inter.net e' una rivista SERIA allora> previti non ha mai pagato tangenti e riina> non e' mafioso... ;o)Che???????????????????? > Linux and Co. e' seria.Senz'altro.> PCprofessionale e' seria (anche se> ultimamente sta proprio scadendo...Mi è capitato poche volte di leggerla, e non mi pare male, anche se la giudico inferiore a Inter.net.> Inter.net....> > no dai, stavi scherzando, di' la verita'!!!!!Non so se lei stesse scherzando. Io lo dico sul serio: Inter.net è una delle riviste migliori del settore.Anche se gli ultiminumeri mi sembrano un po' calati, in qualità, e anche se ho beccato un clamoroso svarione in un articolo (peraltro segnalato e per cui mi hanno risposto immediatamente).AnonimoRe: Buonanotte...
- Scritto da: Cirio> > C'è da dire che la rivista in questione è> > una delle più serie in Italia, in campo> > informatico.> > hai davvero uno strano concetto di serieta',> nn c'e' che dire...> se inter.net e' una rivista SERIA allora> previti non ha mai pagato tangenti e riina> non e' mafioso... ;o)> > Linux and Co. e' seria.> PCprofessionale e' seria (anche se> ultimamente sta proprio scadendo... ;o)> Inter.net....> > no dai, stavi scherzando, di' la verita'!!!!!Non voglio sollevare polemiche pero' anche secondo me Inter.net e' seria; linux & co. era seria: esce quando hanno voglia. Inter.net esce regolarmente e raramente ci sono errori negli articoli che tra l'altro sono sempre di ottima qualita'AnonimoLinux & Co., Pc Professionale..
L'inziativa di Inter.net secondo me non è poi così male. Quel prescindere dalla distribuzione magari può fornire un input interessante al problema delle differenze tra le diverse distro. Motivo a mio avviso di rallentamento nella diffusione di Linux (per alcuni aspetti). Per quanto riguarda le riviste "serie" è apprezzabile il tentativo di Linux & Co. dovrebbero tuttavia controllare meglio ciò che scrivono, come grammatica intendo. Mi dispiace dirlo ma è piena di errori di sintassi e..Pc Professionale era seria ma è caduta vittima dei suoi stessi contenuti, vi assicuro che oramai le riviste del settore "dipendono" dagli sponsor (tranne rare eccezioni, vedi Dev) e le scelte di parlare di un prodotto sono fortemente dettate da regole di marketing. Il mio giudizio per Pc Pro è da molto tempo negativo.Se rimaniamo nel campo di Linux, Linux Journal è interessante e si avvale della collaborazione di ottimi consulenti.CiaoAnonimoRe: Buonanotte...
Be penso che sia anche interesse loro fare in modo che questi esami siano seri......per 2 motivi...!!1) Perchè ne va della loro immagine e se questi esami diventano una buffonata dopo chi li farà??2) Se questi esami sono facili tutti riusciranno a certificarsi e dopo nessuno trarrà nessun beneficio da questa certificazione......(neanche loro quindi...)E poi per i ragazzi sxo che questi esami siano difficili altrimenti avranno buttato 300 carte giù per il cesso!!!AnonimoRe: Buonanotte...
> 1) Perchè ne va della loro immagine e se> questi esami diventano una buffonata dopo> chi li farà??Certified chicken ne trovi sempre.> 2) Se questi esami sono facili tutti> riusciranno a certificarsi e dopo nessuno> trarrà nessun beneficio da questa> certificazione......(neanche loro quindi...)400K a botta e' gia un bel beneficio.> E poi per i ragazzi sxo che questi esami> siano difficili altrimenti avranno buttato> 300 carte giù per il cesso!!!Spero di no ,visto il valore nullo ci manca solo la bocciatura.AnonimoRe: Buonanotte...
- Scritto da: Markino> Livello di serieta' di questa> certificazione? Uguale a quello che possono avere i vari "MS iper ultra legacy imperor NOTEPAD.EXE administrator certified"> Nessuna... almenoVale per coloro che ci credono. Se ci credesse un'azienda??> suppongo... Chi e' l'entita' che certifica?> Ok, i nomi sono sul sito, va> bene, ma a me suonano come illustri> sconosciuti, Basta vedere chi sono. "Bravo" non vuol dire "Famoso". Anzi, spesso è il contrario.> ache se sono chiamati "saggi"> dalla rivista stessa. Insomma, mi sembra una> di quelle tante cose fatte solo per> ricavarci un po' di immagineInvece è il primo esempio di un interesse per la comunità verso Linux.Un primo passo per entrare in campo aziendale con un qualche cosa riconosciuto in qualche modo per Linux.Probabilmente è perfettibile. Probabilmente conterà poco (ma il costo è irrisorio, se confrontato con gli altri...). Ma l'importante è che è stato fatto il primo passo.AnonimoRe: Buonanotte
> Livello di serieta' di questa> certificazione? Nessuna... almeno> suppongo... Chi e' l'entita' che certifica?Inter.net non la leggo piu` da un bel po', a suo tempo i CD delle distribuzioni che allegava erano orrendamente mutilati.> Chi sono le persone che hanno ideato i test,> che decidono se un candidato e' "idoneo"> oppure no? Ok, i nomi sono sul sito, va> bene, ma a me suonano come illustri> sconosciuti, ache se sono chiamati "saggi"> dalla rivista stessa.Eugenia Franzoni e gli altri sono il nucleo storico di linux in Italia, vedi www.linux.it , se hai partecipato a qualche Linux Meeting li avrai incontrati di sicuro.> Insomma, mi sembra una> di quelle tante cose fatte solo per> ricavarci un po' di immagine (gli> organizzatori, intendo, non certo chi vi> partecipera' come "esaminando") e non dare> nulla di reale alla comunita' Linux o al> mondo del lavoro... E` possibile, del resto sull'utilita` delle certificazioni il discorso e` aperto, spesso le aziende le considerano un'utile scorciatoia.Se questo puo` esser vero in ambito tradizionale, ritengo che in campo Free Software/Open Source la misura reale del proprio valore stia in quanto e come si e` contribuito ai vari progetti.Se invece si e` per lo piu` lavorato con tecnologie Open Source, ma a progetti proprietari, oltre a essere una perdita per tutti, diventa difficile mostrare il prodotto del proprio lavoro.AnonimoRe: Buonanotte...
- Scritto da: Markino> Livello di serieta' di questa> certificazione? Nessuna... almeno> suppongo... Chi e' l'entita' che certifica?Non esiste una valutazione oggettiva di "serietà" in questo campo. Altrimenti, dovremmo considerare "seria" solamente la verifica accademica: falso come una banconota da tremila lire (ormai in estinzione).Se le aziende prendono in considerazione questo tipo di test, ben venga la certificazione di Interpuntonet per i giovani. Il mercato richiede punti di riferimento standard e valutabili rapidamente: i direttori del personale e gli headhunters non hanno la palla di cristallo, nè possono perdere giornate con un singolo candidato, e quindi devono piantare una serie di paletti. Altrimenti, c'è sempre la libera professione, nella quale le certificazioni hanno cmq un altro peso nei confronti del cliente. Che poi non esistano metodologie semplici in grado di valutare tutte le sfaccettature e le capacità "artistiche" che ognuno si sente di attribuirsi, o di valorizzare certe esperienze esotiche su progetti fuori orbita, ai confini dell'utilità ma terribilmente concettose, questo è un altro paio di maniche. Ed appartiene ad un mondo col quale nè linux, nè i sistemi MS, nè le tecnologie consumer hanno qualcosa a che vedere.> Ok, i nomi sono sul sito, va> bene, ma a me suonano come illustri> sconosciutiMalissimo. Michele Sciabarrà è titolare della rubrica Linux sulla rivista in oggetto, ed ha scritto un simpatico testo su linux e programmazione web. Eugenia Franzoni è una presenza venerabile nel comitato di coordinazione di Pluto.it ed ha tradotto decine di testi su Linux. Daniele Medri era presidente del "mio" LUG: ERLUG, gli altri sono tutti coinvolti nella linux community a vario titolo e da tempo più o meno lungo...AnonimoRe: Buonanotte...
a mio parere il costo è davvero irrisorio: io sto seguendo il primo step di certificazione CISCO CNAP ed il costo è di 3000000ca !!AnonimoRe: Buonanotte...
> certificazione CISCO CNAP ed il costo è di> 3000000ca !!Io sto seguento "BSD: Zen and the TAO of Make-fu" e solo per il viaggio in Tibet mi hanno pelato 6 milioni!!Anonimozip
Per pura curiosita' sono andato a vedere la pagina, compare un link al file con tutta la documentazione in formato zip. Dico: non sarebbe stato piu' serio utilizzare il gz accompagnato magari da un bel tar ? A volte mi pare che la gente usi Linux solo per "dare contro" ad altri sistemi o perche' fa "cool" usarlo, anziche' per la sua vera innovazione: l'open source.AnonimoRe: zip
- Scritto da: fifinghettu> Per pura curiosita' sono andato a vedere la> pagina, compare un link al file con tutta la> documentazione in formato zip. Dico: non> sarebbe stato piu' serio utilizzare il gz> accompagnato magari da un bel tar ? Vabbe'... pero' bisogna essere un po' elastici :)Supponi che un semplice curioso (ma utente Windows... visto che inter.net parla anche di Windows) volesse scaricarsi la documentazione? Perche' tarpargli le ali in partenza? :)Uhm... ma l'algoritmo di compressione *.zip e' "aperto"? Per aperto intendo che sia possibile almeno vedere il codice sorgente (quindi non mi riferisco a software Free, etc...)> A volte> mi pare che la gente usi Linux solo per> "dare contro" ad altri sistemi o perche' fa> "cool" usarlo, anziche' per la sua vera> innovazione: l'open source.Non sottovalutare l'aspetto economico... una azienda non lo adotta perche' e' open source ma perche' puo' dimezzare le spese (anche se i 2 concetti sono, in ogni caso, legati)CIAOAnonimoRe: zip
- Scritto da: Unzip> > > - Scritto da: fifinghettu> > Per pura curiosita' sono andato a vedere> la> > pagina, compare un link al file con tutta> la> > documentazione in formato zip. Dico: non> > sarebbe stato piu' serio utilizzare il gz> > accompagnato magari da un bel tar ? > > Vabbe'... pero' bisogna essere un po'> elastici :)> Supponi che un semplice curioso (ma utente> Windows... visto che inter.net parla anche> di Windows) volesse scaricarsi la> documentazione? Perche' tarpargli le ali in> partenza? :)non l'avrebbero fatto per la semplice ragione che winzip decomprime tranquillamente anche i tar.> Uhm... ma l'algoritmo di compressione *.zip> e' "aperto"?scaricati i sorgenti di zip/unzip per linux e lo scopri da solo :)> Per aperto intendo che sia> possibile almeno vedere il codice sorgente> (quindi non mi riferisco a software Free,> etc...)a quanto ne so, l'algoritmo di compressione e' esattamente lo stesso sia per gzip che per zip, il Lempel-Ziv.maggiori dettagli li trovate quihttp://www.sct.gu.edu.au/~anthony/info/misc/tgz_vs_zipsul perche' abbiano scelto zip invece di tgz, non ne ho idea. Forse usano windows... o forse per rendere piu' veloce l'estrazione dei singoli file... (c'e' anche gente che puo' avere il 486).Ad ogni modo, il karchiver di kde produce per default dei .zip.AnonimoMi pare esagerato
A me pare esagerato il giudizio negativo su inter.net. Non dimentichiamoci che e' stata la prima rivista a parlare di Linux in Italia in modo massiccio. Se non erro, ha iniziato 3 anni fa. E sempre se non erro, proprio parlando di serieta', e' un'altra la rivista di Linux che, seppur ben fatta, e' fatta da un editore di riviste diciamo ose'.AnonimoRe: Mi pare esagerato
- Scritto da: Decimo> A me pare esagerato il giudizio negativo su> inter.net. Concordo. Ovvio che tutto dipende da cosa uno si aspetta da una rivista. Anche se approfondisce alcuni argomenti e' pur sempre abbastanza generalista...> E sempre se non erro,> proprio parlando di serieta', e' un'altra la> rivista di Linux che, seppur ben fatta, e'> fatta da un editore di riviste diciamo ose'.Beh questo che vuole dire? Basta che non facciano confusione tra i contenuti delle varie riviste pubblicate dal gruppo e che pubblichino cose legali.... (oltretutto io difendo ma non ho capito di chi si tratta... chi e'?)AnonimoInter.Net: rivista seria
La rivista tratta Linux come nessuna in Italia.La qualità degli articoli è superiore a quella di Linux&C così come il sito.Date un'occhiata al sito di Linux&C è pietoso, non è presente nessun articolo apparso sui numeri precedenti (alla faccia dell'open source) e inoltre scarso di contenuti.Inter.Net inoltre specifica chiaramente che con parte dei soldi dell'iscrizione FINANZIA linux.E' poi è un'ottima idea in linea con la filosofia del pinguino, perchè devono essere certificate solo le professionalità microsoft?Inoltre i 'saggi' sono abbastanza conosciuti nel settore.AnonimoRe: Inter.Net: rivista seria
A me piacerebbe sapere quali saranno i progetti che finanzieranno e quale sara' la parte di soldi dedicata a questi progetti. Perche' un conto e' destinare 1euro ed un conto e' destinarne 100.Per la serieta' della rivista non vi e' nulla su cui discutere. Una delle piu' serie.AnonimoRe: Inter.Net: rivista seria
- Scritto da: ziobudda> A me piacerebbe sapere quali saranno i> progetti che finanzieranno e quale sara' la> parte di soldi dedicata a questi progetti.> Perche' un conto e' destinare 1euro ed un> conto e' destinarne 100.> Per la serieta' della rivista non vi e'> nulla su cui discutere. Una delle piu'> serie. Ho riletto la mia missiva e mi sono accorto che ai piu' potrebbe sembrare un modo per far si che inter.net sponsorizzi ziobudda.net. Be', nulla di piu' falso e stupido. Ben venga una collaborazione, ma non un finanziamento. Almeno per il momento.AnonimoRe: Inter.Net: rivista seria
> La rivista tratta Linux come nessuna in> Italia.> La qualità degli articoli è superiore a> quella di Linux&C così come il sito.> Date un'occhiata al sito di Linux&C è> pietoso, non è presente nessun articolo> apparso sui numeri precedenti (alla faccia> dell'open source) e inoltre scarso di> contenuti.ma dai! si sta parlando dei contenuti tecnici o cosa altro?Linux&C. ha collaboratori che inter.net se li sogna. Mai vista tanta competenza in ambito kernel o cluster o sicurezza.Sono i numeri uno, altroche'.> Inoltre i 'saggi' sono abbastanza conosciuti> nel settore.conosciuti da chi? esperienza di cosa?dai, su, di che stavi scherzando anche tu...metà di quelli li' sono studentelli...ma hai visto lo zip sul sito? ci sono i manuali dei comandi linux... e la chiami certificazione? Apache, sendmail, qmail, squid, postfix, LVS, direwall dove sono? Conosci i comandi della shell, e poi? Da li' a conoscere Linux, ci manca e ci corre parecchio.IMHO sempre, ovviamente.Ma per una rivista che da 4 mesi ha cambiato rotta su Linux di brutto (anche il sottotitolo della testata adesso...) mi pare un po' troppo presentare una certificazione. O no?E il database delle domande dov'e'? Non è che si pagano 300 carte per poi rispondere a 200 domande in tutto? Fatecele vedere!AnonimoRe: Inter.Net: rivista seria
> ma dai! si sta parlando dei contenuti> tecnici o cosa altro?Contenuti del sito.....> Linux&C. ha collaboratori che inter.net se> li sogna. Mai vista tanta competenza in> ambito kernel o cluster o sicurezza.> Sono i numeri uno, altroche'.Ma fammi il piacere > conosciuti da chi? esperienza di cosa?> dai, su, di che stavi scherzando anche tu...> metà di quelli li' sono studentelli...Quì hai dimostrato la tua ignoranza nel settore, fatti una bella ricerca poi ne parliamo.> ma hai visto lo zip sul sito? ci sono i> manuali dei comandi linux... e la chiami> certificazione? Apache, sendmail, qmail,> squid, postfix, LVS, direwall dove sono?Forse hai un problema nel leggere, la certificazione è sull'Amministrazione di sistema, poi vengono le altre.> Ma per una rivista che da 4 mesi ha> rotta su Linux di brutto (anche il> sottotitolo della testata adesso...) mi> un po' troppo presentare una certificazione.Ma perchè allora Linux&C non ci hà pensato con tutti quelli esperti? Inter.Net è stata la prima in italia che ha parlato di Linux, da anni e non quattro mesi, non puoi parlare se non segui la rivista. > E il database delle domande dov'e'? Non è> che si pagano 300 carte per poi rispondere> 200 domande in tutto? Fatecele vedere!E' tutto scritto nel sito, rileggi è meglioAnonimoRe: Inter.Net: rivista seria
> > tecnici o cosa altro?> Contenuti del sito.....Mi pareva fosse una rivista, non un sito web.> > ambito kernel o cluster o sicurezza.> > Sono i numeri uno, altroche'.> Ma fammi il piacerechissà che fenomeno che sei allora. Ricordo gli articoli sul cluster, divulgativi, scritti da sistemisti con 20 anni di esperienza.> > metà di quelli li' sono studentelli...> Quì hai dimostrato la tua ignoranza nel> settore, fatti una bella ricerca poi ne> parliamo.non ho visto nessuno con una autorità cosi' grande da poter elevarsi tanto da poter certificare qualcuno.A parte qualcuno gli altri sono bimbetti, l'hardware più grosso che hanno visto potrebbe essere giusto un pentium 3 o un athlon. Lavorare in azienda è un'altra cosa.> Forse hai un problema nel leggere, la> certificazione è sull'Amministrazione di> sistema, poi vengono le altre.Amministrare un sistema vuol dire sapere come si copia un file? Wow.Infatti c'e' pieno di box linux con nessun servizio attivato.> > un po' troppo presentare una> certificazione.> Ma perchè allora Linux&C non ci hà pensato> con tutti quelli esperti? Saranno problemi loro. Ma visto tutte le riviste al mondo di linux, se ognuna dovesse fare una certificazione, sai che festa.E perchè non fa anche pcprofessionale la certificazione?E poi anche pcmagazine.Massiiiiiiiiiiii tutti a fare una certificazione diversa.> la prima in italia che ha parlato di Linux,> da anni e non quattro mesi, non puoi parlare> se non segui la rivista.L'essere stata la prima vuol dire poco.Contenuti (e pagine di linux) alla mano, non c'e' concorrenza. > > E il database delle domande dov'e'? Non è> > che si pagano 300 carte per poi rispondere> > 200 domande in tutto? Fatecele vedere!> E' tutto scritto nel sito, rileggi è meglio600 domande? wow. Mi ci metto da solo con i manuali dei programmi a fare 600 domande.Sai che ci vuole...E poi posso certificare anche io cosa?Bah, gonzi chi ci crede...AnonimoRe: Inter.Net: rivista seria
- Scritto da: linuxrulez>> Linux&C. ha collaboratori che inter.net se> li sogna. Mai vista tanta competenza in> ambito kernel o cluster o sicurezza.Linux & Co può contare sul "kernel god" Luigi Genoni e su Salvatore "antirez" Sanfilippo (che tra l'altro, da qualche numero mi pare scomparso). Bravissimo il primo, bravino il secondo, ma forse 6 paginette tra alate considerazioni sul kernel che potrebbe essere ma che non sarà e la pedissequa ripetizione degli advisories del CERT non sono abbastanza per qualificare l'intera rivista: Linux Journal offre molto di più, giusto per dire, con uno sguardo serio e concreto al panorama enterprise ed approfondimenti degni di tale definizione.Interpuntonet può vantare di essersi occupata per prima di linux in Italia, da oltre 5 anni. Ed ha scelto di parlarne in maniera ampiamente comprensibile al suo pubblico target, che non sono i kernel wizards nè i superesperti paranoici della sicurezza (che si contano sulle punte delle dita) nè i loro tanti epigoni wannabe e piccoli amministratori fai-da-te, ma più comuni utenti "avanzati" in grado di migrare verso linux per gli usi desktop e SOHO. Ovvero la massa su cui linux vuole far presa per diffondersi. Gli articoli, pur generici (ricordo una prima presentazione di QNX RTP nella quale non apparivano neppure UNA volta espressioni come hard real time e microkernel... vabbè), non contengono svarioni bestiali, come invece capita su altre riviste più "tecniche", e sono scritti in italiano: qualità rara e semisconosciuta a molti autori di riviste informatiche.AnonimoRe: Inter.Net: rivista seria
> > Linux&C. ha collaboratori che inter.net se> > li sogna. Mai vista tanta competenza in> > ambito kernel o cluster o sicurezza.> Linux & Co può contare sul "kernel god"> Luigi Genoni e su Salvatore "antirez"> Sanfilippo (che tra l'altro, da qualche> numero mi pare scomparso). Bravissimo il> primo, bravino il secondo, ma forse 6> paginette tra alate considerazioni sul> kernel che potrebbe essere ma che non sarà e> la pedissequa ripetizione degli advisories> del CERT non sono abbastanza per qualificare> l'intera rivista: Linux Journal offre molto> di più, giusto per dire, con uno sguardo> serio e concreto al panorama enterprise ed> approfondimenti degni di tale definizione.mi pare che siano ben + gli esperti che dici.Io ricordo con piacere Italo Lisi e Davini (il nome non mi ricordo) per il cluster, Benvenuti per il traffic shaping (nessuna delle riviste che leggo aveva trattato cosi' questo argomento, e ne leggo tante), marco ivaldi e matteo falsetti per la sicurezza.Mi pare che gli esperti fissi che collaborano con quella testata siano un bel po'.E da quello che vedo in giro, è un bel riferimento.Poi mi sbaglierò anche, ma questa è la mia opinione.AnonimoRe: Inter.Net: rivista seria
- Scritto da: *BSD Rulez !> l'intera rivista: Linux Journal offre molto> di più, giusto per dire, con uno sguardo> serio e concreto al panorama enterprise ed> approfondimenti degni di tale definizione. No grazie, le traduzioni col traduttore automatico me le posso fare da solo...AnonimoPerplessita'
Mah... Personalmente rimango scettico sulla Linux University.E il dubbio non e' legato alla serieta' della Systems,che ho conosciuto sviluppando Linux Espresso.Cio' che mi lascia dubbioso e' la vera utilita' di un simile esame:non e' certo solo la lettura degli howto e delle manpages che rendeuna persona esperta di linux. In un sistema caratterizzato dalla filosofiadell'opensource e' secondo me necessario avere una campo di conoscenzeche spaziano dalla mera conoscenza dei programmi alla programmazioneper potersi sistemare eventuali problemi e alla conoscenza delle rfc persapere cosa effettivamente si stia facendo.Non credo che in un solo esame si possa dimostrare tutto questo. E comunque non lo si impara preparando un solo esame.Come rimango perplesso dell'utilita' degli esami M$ rimangodubbioso anche dell'utilita' di questi esami. Conosco ottimi sistemisti che non hanno nessuna di queste certificazioni eche fanno egregiamente il loro lavoro lo stesso. Non vorrei che questa storia della Linux University sia solo uno sfruttamento di uninteresse sempre maggiore da parte della gente per Linux.Preferisco dimostare sul campo quello che so.E poi, per finire, 155 Euro mi sebra veramente un prezzo assurdo.Piuttosto mi compro una serie di manuali e studio. Con quei soldimi comprerei:Computer NetworksModern Operating Systemsil K&RUsare SambaTutti e quattro assieme mi costano la stessa cifra e pensoimparerei di piu'.AnonimoRe: Perplessita'
- Scritto da: Ottavio Campana> ...> Computer Networks> Modern Operating Systems> il K&R> Usare Samba> > Tutti e quattro assieme mi costano la stessa> cifra e penso> imparerei di piu'.barattare "usare Samba" con lo Stevens?Anonimocertificazione il primo passo per portare linux
a diventare un prodotto commerciale.(in mS ci sono le certificazioni, in oracle in cisco ecc..)meditate genteAnonimoRe: certificazione il primo passo per portare linux
- Scritto da: meditate> a diventare un prodotto commerciale.> (in mS ci sono le certificazioni, in oracle> in cisco ecc..)> meditate gentedimenticavo poi la competenza dei cosidetti uomini certificati a raga me vien da ridere.AnonimoRe: certificazione il primo passo per portare linux
- Scritto da: meditate2> > > - Scritto da: meditate> > a diventare un prodotto commerciale.> > (in mS ci sono le certificazioni, in> oracle> > in cisco ecc..)> > meditate gente> > dimenticavo poi la competenza dei cosidetti> uomini certificati a raga me vien da ridere.Finche' conoscevo solo le certificazioni M$, in cui sei certificato con scadenze moolto brevi (appena esce la release successiva di VStudio non sei + certificato) sarei stato d'accordo con te, ma vatti a vedere, ad esempio, i programmi x le certificazioni di societa' piu' serie (Sun x es.)AnonimoRe: certificazione il primo passo per portare linux
> Finche' conoscevo solo le certificazioni M$,> in cui sei certificato con scadenze moolto> brevi (appena esce la release successiva di> VStudio non sei + certificato) sarei statoChe mi sembra il minimo visto che si suppone che il personale certificato sia sempre aggiornato.> d'accordo con te, ma vatti a vedere, ad> esempio, i programmi x le certificazioni di> societa' piu' serie (Sun x es.)Ahaha...si come no.AnonimoRe: certificazione il primo passo per portare linux
> dimenticavo poi la competenza dei cosidetti> uomini certificati a raga me vien da ridere.Io non capisco la gente che afferma cose di questo genere senza dar prova di quello che sta affermando. Hai provato a certificarti ? A quanto capisco no, pero' non hai impiegato molto tempo ad affermare che i certificandi non saranno competenti. Scusa, ma non riesco a capire chi tu sia per affermare tutto questo. O sei Stevens (spero si scriva cosi') o sei la solita persona che parla giusto perche' non riesce a stare zitta.AnonimoRe: certificazione il primo passo per portare linux
- Scritto da: anonimo> > dimenticavo poi la competenza dei> cosidetti> > uomini certificati a raga me vien da> ridere.> > Io non capisco la gente che afferma cose di> questo genere senza dar prova di quello che> sta affermando. Hai provato a certificarti ?> A quanto capisco no, pero' non hai impiegato> molto tempo ad affermare che i certificandi> non saranno competenti. Scusa, ma non riesco> a capire chi tu sia per affermare tutto> questo. O sei Stevens (spero si scriva> cosi') o sei la solita persona che parla> giusto perche' non riesce a stare zitta.sospettiamo tutti la seconda..AnonimoIl valore aggiunto
Tutti o quasi sanno che il software libero offre valore aggiunto proprio per le caratteristiche che lo rendono tale. Bisogna anche capire che il sistema non è un oggetto che termina con l'installazione, ma un sistema che cresce attorno a delle precise esigenze e si sviluppa grazie ai propri esperti, coloro che "mettono le mani" nel sistema (amministratore e altri). Come valutare il valore degli esperti? ...come garantire alle persone esperte un titolo che non sia regalato, ma frutto di impegno e dedizione? Una certificazione.Se a qualcuno non piace questo aspetto mi dispiace per lui. La qualità non è data da un pezzo di carta (una storia vecchia), ma i tempi ridotti e i rapporti sempre più esternalizzati alle aziende prevedeno una condizione di fiducia ("trust") e persone certificate sono un indicatore di fiducia per una determinata professionalità. Pensatela come volete.. rifiutate la VISION2000 e altre cose simili. Saluti e Buone Feste
Anonimoe chi certifica gli esperti?
Cosi' ha lo stesso valore di una certificazione data da de gheims mascine... pensate che figata , mettere sul curriculum inter.net certified linux.. fico, un domani potrete mettere anche le ore mese certified...AnonimoRe: e chi certifica gli esperti?
A me pare un buon segno, invece, che si parli di certificazione Linux.AnonimoRe: e chi certifica gli esperti?
> Cosi' ha lo stesso valore di una> certificazione data da de gheims mascine...> pensate che figata , mettere sul curriculum> inter.net certified linux.. fico, un domani> potrete mettere anche le ore mese> certified... speriamo che negli anni che seguono diventera qualcosa di rispettabile, visto anche le conoscenze di quelli che esaminano...intanto voi supermasterizzati ridete pure...AnonimoRe: e chi certifica gli esperti?
- Scritto da: Ciao> Cosi' ha lo stesso valore di una> certificazione data da de gheims mascine...> pensate che figata , mettere sul curriculum> inter.net certified linux.. fico, un domani> potrete mettere anche le ore mese> certified... Difficile controbattere se il piano di discussione viene portato a simili bassi livelli. Da quello che si è potuto leggere sulla certificazione di Inter.net si sono compiute scelte trasparenti, le persone definite "saggi" sono qualificate (..o meglio, la loro storia parla e conferma questo aspetto) e vi è pure un ritorno alla stessa comunità italiana del Free Software. Sempre da quanto trasposto sembra che in ballo ci siano editori rilevanti come Apogeo e HOPS.. e questo mi pare un'ulteriore garanzia. Lasciamo perdere il costo che paragonato ad altre certificazioni per Linux è iniquo. Non posso che riconfermare la mia opinione positiva sull'iniziativa.AnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiRedazione 17 12 2001
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