Americani i siti dell'odio

Americani i siti dell'odio

Un alto funzionario tedesco, Helmut Rannacher, torna sull'argomento dei siti Internet della destra nazionalista e razzista tedesca. Siti che in Germania sono illegali ma che prosperano e si moltiplicano grazie a server statunitensi
Un alto funzionario tedesco, Helmut Rannacher, torna sull'argomento dei siti Internet della destra nazionalista e razzista tedesca. Siti che in Germania sono illegali ma che prosperano e si moltiplicano grazie a server statunitensi

Bad Boll – C’è poco che la Germania possa fare per fermare la diffusione dei siti dell’odio. Così Helmut Rannacher, alto funzionario della sicurezza nel lander Baden-Wuerttemberg, ha sottolineato l’impotenza delle autorità tedesche davanti alla continua crescita dei cosiddetti “siti dell’odio”.

Rannacher ha evidenziato in un discorso pubblico a Bad Boll come i siti della destra estremista, razzista e nazionalista tedesca siano saliti dai 330 rilevati nel 1999 agli 800 individuati nel 2000. Il centro Simon Wiesenthal lo scorso novembre aveva calcolato che nel mondo, nel corso di un anno, il numero di siti dedicati a razzismo e antisemitismo era salito da 1.400 a oltre 3.000.

Il problema, ha detto il funzionario tedesco, è nel fatto che la stragrande maggioranza di questi siti vengono ospitati su server americani e dunque sarebbero per lo più al di fuori della giurisdizione tedesca. Come a dire, dunque, che la Germania nulla può fare, ufficialmente, sebbene molti di quei siti, se fossero in territorio tedesco, sarebbero già al centro di inchieste della magistratura.

La percentuale di siti che secondo Rannacher in Germania sono considerati illegali perché incitano alla violenza e all’odio razziale oscillerebbe tra il 20 e il 30 per cento del totale.

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Pubblicato il
17 gen 2001
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