Americani in rete? Una minoranza

Americani in rete? Una minoranza

Clamorosa rivelazione sulla popolazione Internet: la maggioranza dei navigatori non risiede negli Stati Uniti. Un dato che rivela la maturità della Rete e la diffusione crescente dell'accesso in tutto il pianeta
Clamorosa rivelazione sulla popolazione Internet: la maggioranza dei navigatori non risiede negli Stati Uniti. Un dato che rivela la maturità della Rete e la diffusione crescente dell'accesso in tutto il pianeta


Roma – Sta suscitando un certo interesse la notizia secondo cui la maggioranza degli utenti Internet non risiede negli Stati Uniti. Per la precisione il 54,98 per cento dell’utenza non è americana. Il dato, pubblicato da WebSideStory, segna una pietra miliare nello sviluppo internazionale della Rete e il ridimensionamento delle stelle e strisce che da sempre permeano e condizionano contenuti e servizi su Internet.

Gli statunitensi rimangono una fetta imponente dell’utenza complessiva, più del 45 per cento del totale, ma la maggioranza è altrove con “picchi” in Germania (5,6 per cento del totale degli utenti), Canada (5 per cento), Corea del Sud (4,6 per cento) e Giappone (4,3 per cento).

Lo studio condotto da StatMarket per conto di WebSideStory è basato sul monitoraggio di ben 200mila siti web e sull’individuazione della nazionalità dei visitatori di quei siti sulla base del loro IP. Va detto che lo studio appena pubblicato conferma i risultati parziali di un rapporto dello US Internet Council che lo scorso settembre aveva messo in luce, con altri numeri, la tendenza ad una “disamericanizzazione” dell’utenza Internet.

La crescita di contenuti non-americani, lo sviluppo di Internet in Europa ma anche in Asia, dove corre rapidissimo, e in America Latina, la moltiplicazione delle tecnologie di accesso e delle formule di connessione, anche sul piano tariffario: tutti questi sono elementi che stanno spingendo la Rete “oltre gli Stati Uniti”.

Va anche detto, però, che tra i siti più visitati dagli utenti di tutto il Mondo i primi posti sono occupati dai principali portaloni americani. Non solo, l’impatto della cultura e soprattutto della net-economy americana non ha ancora paragoni all’estero, sebbene in Europa si stia lavorando molto per colmare “il gap”.

Inoltre, come fa notare InternetNews, se si fa un raffronto tra i navigatori negli USA (che sono il 45,02 per cento di una popolazione di 275 milioni di persone) e quelli nei primi quattro paesi al di fuori degli USA con la più alta percentuale di navigatori (Canada, Germania, Giappone e Corea del Sud), che sommano 286 milioni di persone, si constata che questi ultimi hanno “solo” il 19,5 per cento dei navigatori totali. Come a dire che la leadership USA è ben lontana dall’essere “aggredita”.

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Pubblicato il 26 gen 2001
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