ANAC alle PA: rispettare le direttive sulla Trasparenza Amministrativa

ANAC alle PA: i documenti siano indicizzati

I documenti e i dati pubblicati dalle PA siano indicizzati sui motori di ricerca, risultando così di più facile reperibilità e consultazione.
ANAC alle PA: i documenti siano indicizzati
I documenti e i dati pubblicati dalle PA siano indicizzati sui motori di ricerca, risultando così di più facile reperibilità e consultazione.

Come previsto nel testo del decreto legislativo 33 del 2013 le Pubbliche Amministrazioni non possono adoperare alcun filtro per impedire che i documenti, le informazioni e i dati pubblicati vengano indicizzati sui motori di ricerca. Un’indicazione il cui fine ultimo è chiaramente quello di semplificare l’accesso da parte dei cittadini o di chi ne necessita, che purtroppo a distanza di anni ancora non sembra essere stata recepita e applicata come rende noto un recente intervento di ANAC sul tema della Trasparenza Amministrativa.

Nello svolgimento delle proprie funzioni istituzionali l’autorità ha constatato la prassi di alcune amministrazioni volta a impedire ai motori di ricerca Web di indicizzare le pagine della sezione “Amministrazione Trasparente”.

Trasparenza Amministrativa: l’appello di ANAC alle PA

Il principio di riutilizzabilità dei dati prevede infatti che siano resi disponibili in formato aperto e liberamente consultabili, fatta eccezione per quei casi in cui è previsto un diverso trattamento in quanto le informazioni sono di natura personale.

Francesco Merloni, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, ha dunque chiesto agli OIV (Organismi Indipendenti di Valutazione) con una delibera firmata il 30 giugno una attestazione generale in merito all’assenza di filtri o altre soluzioni tecniche atte a impedire ai motori di ricerca l’indicizzazione dei documenti: dovrà essere pubblicata entro e non oltre il 31 luglio nelle sezioni “Amministrazione Trasparente” o “Società Trasparente”. In poche parole, le amministrazioni non potranno deindicizzare i documenti, i quali non soltanto dovranno essere online, ma dovranno anche essere visibili a qualsivoglia crawler interessato a fagocitarne i dati per metterli a disposizione dei cittadini.

Quello di ANAC è un appello ad applicare linee guida e buone pratiche previste per legge per far sì che l’operato delle PA sia del tutto trasparente agli occhi dei cittadini, a beneficio della collettività. Dopo anni in cui la questione è stata delegata alle singole realtà pubbliche presenti sul territorio, talune incapaci di adeguare il proprio modus operandi a quanto previsto, ora l’autorità chiama in causa gli OIV (o le strutture con funzioni analoghe) affinché la situazione cambi.

Fonte: ANAC
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Pubblicato il 15 lug 2020
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