Anche Londra archivia il Web

Anche Londra archivia il Web

Si chiama National Digital Library ed è un progetto del governo britannico per l'archiviazione del web in lingua inglese: servirà per creare una memoria collettiva digitale. In Italia si è già partiti
Si chiama National Digital Library ed è un progetto del governo britannico per l'archiviazione del web in lingua inglese: servirà per creare una memoria collettiva digitale. In Italia si è già partiti

Londra – La Biblioteca Nazionale di Londra si aggiorna e lancia la sua “versione digitale”. Si chiama National Digital Library: in maniera simile alla sua controparte italiana , sarà una gigantesca mediateca telematica dei siti web inglesi. Il progetto prevede l’archiviazione di oltre 150 milioni di siti , comprensivi d’immagini ed altri contenuti, per un peso totale di circa 300 Terabyte.

L’acquisizione delle pubblicazioni online è soltanto il primo obiettivo dell’iniziativa: il traguardo finale è la digitalizzazione totale dei tomi della biblioteca nazionale. “Vogliamo essere sicuri che tra 100 o 200 anni”, dice Roderic Parker, portavoce del progetto, “le persone potranno visitare questa biblioteca e trovare tutto quello che vogliono, senza il rischio che i volumi non siano consultabili perché danneggiati”.

Ciascun documento acquisito dalla National Digital Library verrà blindato con una firma digitale , utilizzando la tecnologia DSE200 di nCipher , così da preservarne l’integrità nel corso dei tempi. “Questo tipo di protezione applicata ai dati digitali è utilissima per rendere impossibile ogni tentativo di modifica:”, spiega Parker, “qualsiasi tipo d’informazione, dalla più triviale a quella più complessa, ha una rilevanza culturale e necessita di essere passata alle prossime generazioni in maniera integrale”.

Il governo britannico ha poi varato una proposta di legge per obbligare tutti gli editori di periodici e libri a depositare copie delle opere nel database della National Digital Library. “Quando questa disposizione sarà legge”, conclude Parker, “il nostro istituto avrà il diritto di ricevere qualsiasi tipo di pubblicazione, sia digitale, sia cartacea”. Attualmente, la partecipazione al programma di digitalizzazione è totalmente volontaria e gli autori possono decidere d’inviare individualmente i propri manoscritti.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
9 giu 2006
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