Apple AirTag: problemi con i tracciamenti indesiderati?

Apple AirTag: problemi con i tracciamenti indesiderati?

Apple AirTag viene usato sempre più frequentemente dai malintenzionati per seguire gli utenti senza consenso, le persone ne sono intimorite.
Apple AirTag: problemi con i tracciamenti indesiderati?
Apple AirTag viene usato sempre più frequentemente dai malintenzionati per seguire gli utenti senza consenso, le persone ne sono intimorite.

AirTag di Apple è uno smart tracker, ossia uno di quegli “aggeggi” che permettono di tracciare i propri oggetti e ritrovarli facilmente qualora venissero smarriti. Ha il grande vantaggio di sfruttare la rete Dov’è che si basa su centinaia di milioni di iPhone in tutto il mondo e di puntare alla massima tutela della privacy di chi li usa, grazie a un set di funzionalità proattive per scoraggiare tracciamenti indesiderati.

Il “lato oscuro” di AirTag

Apple, infatti, ha previsto un sistema di notifiche dopo 30 minuti quando un AirTag sconosciuto rimane nelle vicinanze e segue l’iPhone di un utente, il quale ha quindi la possibilità di disattivare la localizzazione dell’accessorio. Tuttavia sono proprio i tracciamenti “a sorpresa” che nel corso delle ultime settimane stanno destando delle perplessità.

Al riguardo, una ragazza di nome Jeana che vive negli Stati Uniti ha condiviso la sua storia su Twitter. Il racconto è diventato immediatamente virale. Jeana ha infatti spiegato di aver iniziato a ricevere notifiche sul suo iPhone mentre guidava alle prime ore del mattino. Controllando all’interno della borsa e dell’auto non ha trovato alcun dispositivo, motivo per cui ha pensato si trattasse di un falso positivo o di una segnalazione proveniente da altri AirTag nelle vicinanze. Successivamente si è però resa conto che l’AirTag si trovata all’interno della ruota anteriore della vettura, molto probabilmente era stato inserito da qualcuno fuori al bar dove si era fermata poco prima. Jeana ha subito gettato via l’AirTag trovato e, considerando quanto accaduto, ha preferito non rientrare a casa per qualche giorno, per preservarsi da eventuali malintenzionati.

Situazioni quali quella appena descritta si stanno verificando con sempre maggiore frequenza, specie negli Stati Uniti dove AirTag è un dispositivo molto diffuso. C’è pure da dire che in commercio ci sono anche smart tracker di altre marche che non offrono il medesimo livello di sicurezza garantito da Apple, ma le persone iniziano comunque ad essere particolarmente intimorite e occorre trovare una soluzione a quello che sembra stia diventando un problema.

Fonte: 9to5Mac
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Pubblicato il
21 dic 2021
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