Apple e Google non rispettano la nuova legge coreana

Apple e Google non rispettano la nuova legge coreana

Nonostante sia in vigore da settembre, Apple e Google non hanno ancora cambiato le regole degli app store per rispettare la legge coreana sui pagamenti.
Apple e Google non rispettano la nuova legge coreana
Nonostante sia in vigore da settembre, Apple e Google non hanno ancora cambiato le regole degli app store per rispettare la legge coreana sui pagamenti.

La Corea del Sud è il primo paese al mondo con una legge che consente agli sviluppatori di utilizzare un sistema di pagamento alternativo a quelli di Apple e Google. I legislatori hanno tuttavia evidenziato che le due aziende non hanno ancora effettuato le necessarie modifiche. La KCC (Korea Communications Commission) indicherà quali cambiamenti dovranno essere apportati ai rispettivi store e le eventuali sanzioni.

Apple e Google non rispettano la legge

Un emendamento al Telecommunication Business Act, approvato a fine agosto e in vigore da settembre, vieta ad Apple e Google di imporre il loro sistema di pagamento in-app e l’uso di “ritorsioni” contro gli sviluppatori, come l’eccessivo ritardo nell’approvazione delle app o la loro eliminazione dallo store. Lo scopo è limitare il monopolio delle due aziende nel settore della distribuzione delle app e dei pagamenti.

Google ha annunciato che gli sviluppatori potranno aggiungere un sistema di pagamento alternativo nelle loro app, ma dovranno ancora pagare una commissione (sebbene ridotta del 4%). Apple ritiene invece che le attuale regole del suo store rispettino la nuova legge e pertanto non ci sarà nessuna modifica.

La KCC deve ora pubblicare un’ordinanza con quale vengono specificate le azioni vietate da parte di Apple e Google, oltre alle possibili sanzioni in caso di non ottemperanza della legge. L’ultima bozza prevede una multa fino al 2% delle vendite. Non è chiaro però se verranno considerate le entrate globali, solo quelle in Corea o solo quelle dello store. La Coalition for App Fairness ha sottolineato che queste sanzioni non serviranno a nulla, in quanto sono “una goccia nell’oceano“.

Fonte: Reuters
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Pubblicato il 18 nov 2021
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