Apple si è aggiudicata nove nuovi brevetti, tra cui uno sull’interfaccia originale di iPhone. Che, secondo gli osservatori, potrebbe coprire tutti i device mobile touchscreen , compromettendo lo sviluppo dell’intero settore.
Il titolo di privativa che tra i nove nuovi concessi a Cupertino dall’Ufficio marchi e brevetti statunitense (USTPO) preoccupa gli osservatori è il numero 7,966,578 , depositato da Apple nel 2007.
Gli altri si riferiscono, per esempio, all’applicazione di Apple Front Row (con presentazione via slide dei contenuti), alla cover in vetro degli iMac arrivata sul mercato nel 2010 e un connettore MicroDVI che dovrebbe riferirsi al Mini DisplayPort di Apple.
Ma è quello con cui Apple ottiene l’ esclusiva sull’interfaccia utente del primo iPhone e che descrive l’utilizzo delle icone attivate via touch screen e della tastiera virtuale che preoccupa alcuni osservatori , dal momento che sembra troppo ampio rivendicando quello che sembra un sistema di funzioni negli ultimi anni diventato consuetudine e un’interfaccia utenti tipica di un dispositivo mobile touchscreen: gesti digitali per la navigazione dei contenuti.
Per il resto si limita a collegare tra loro tutte le altre tecnologie già rivendicate a proposito di multitouch e dispositivi mobile da Cupertino stessa.
Si tratta, insomma, di un brevetto che fa da cappello alla tecnologia finora brevettata e che per questo rappresenta in generale l’intero sistema attualmente utilizzato.
Il tutto dovrà poi passare nelle maglie di eventuali azioni legali che ne determineranno l’effettivo valore e la forza a livello di opposizione: da questo punto di vista, insomma, potrebbe rappresentare semplicemente un’arma in più tra gli oltre 200 brevetti di Apple e non l’ultima tessera del domino, quella che fa crollare tutto il sistema dei dispositivi mobile touchscreen.
Ancora una volta, dunque, il problema sembra sorgere con la concessione di un brevetto che nel migliore dei casi è “troppo vago” per avere un valore effettivo di innovazione, e nel peggiore è “troppo vasto” e rischia di rappresentare un’ arma di distruzione di massa nelle mani dei legali di Apple. Quale delle due ipotesi si imporrà, verrà deciso dall’utilizzo che deciderà di farne Apple e dalle valutazioni del giudice che si troverà a dover affrontare la patata bollente lasciatagli dall’USTPO.
Claudio Tamburrino