Apple, Samsung e la strategia di Jobs

Apple, Samsung e la strategia di Jobs

Mentre continua lo scontro senza esclusioni di colpi che le due aziende stanno portando avanti in tribunale, spuntano le email di Steve Jobs che spiegano la strategia presente e futura di Apple
Mentre continua lo scontro senza esclusioni di colpi che le due aziende stanno portando avanti in tribunale, spuntano le email di Steve Jobs che spiegano la strategia presente e futura di Apple

La battaglia brevettuale tra Apple e Samsung continua a non risparmiare affondi ed occasioni per attirare l’attenzione pubblica: a far parlare – in particolare – le parole postume del compianto CEO di Cupertino Steve Jobs, estratte da alcune sue email che sembrano far chiarezza sulla strategia dell’azienda con la Mela.

Mentre già era stato riferito come Jobs parlasse di una “Guerra Santa” anti-Google, ora dell’email sono stati divulgati nuovi stralci, da cui emerge la strategia dettagliata di Apple. Da un lato sono rivelate le possibilità per Apple TV (abbonamenti, app e una “bacchetta magica”) e quelle (poi accantonata) di sviluppare Melafonini a basso costo basati sull’attuale iPod touch, nonché di affidarsi a servizi cloud di terze parti (possibilità poi sostituite dall’idea iCloud), dall’altro si dettagliano le mosse da fare per recuperare il terreno rosicchiato da Android (sia dal punto di vista del mercato che da quello tecnico) ed eventualmente per lasciarlo indietro (in particolare con Siri).

Mentre l’ultima battaglia davanti al giudice federale Lucy Koh, dunque, entra nel vivo con i rispettivi team di legali che non risparmiano colpi ed accuse alla controparte, la guerra sembra giocarsi sempre di più sul valore effettivo delle tecnologie contestate da Apple a Samsung e protette da diversi brevetti : il numero ‘414 , relativo alla sincronizzazione dei dati in background tra diversi dispositivi; il numero ‘172 che illustra il sistema di completamento automatico del testo digitato; il ‘959 , che copre il sistema di ricerca universale all’interno di un dispositivo; il ‘647 che rivendica la tecnologia per mostrare gli indirizzi e le date come link all’interno di un messaggio di testo e forse il più noto, il ‘721 che protegge il sistema slide-to-unlock .

La strategia di Samsung cerca , in particolare, di sminuirne il valore : oltre ad aver portato all’attenzione l’immagine di un dispositivo Neonode che in tempi non sospetti sbloccava lo schermo con un sistema molto simile (prova che potrebbe causare l’annullamento del titolo con la Mela per mancanza del requisito di novità), in questi primi giorni di processo la coreana sta cercando di dimostrare che Apple stessa abbia divulgato ed impiegato in prodotti sul mercato alcune delle tecnologie delle rivendicazioni dei suddetti brevetti prima di averle effettivamente protette con un brevetto, e inoltre che Cupertino stessa non impiegherebbe quattro dei cinque brevetti ora contestati nei suoi dispositivi, a dimostrazione della loro scarsa importanza.

Da parte sua Apple, come nel primo processo che l’ha vista sfidarsi con Samsung ha mostrato delle email in cui la coreana prescriveva dettagliatamente come copiare il più possibile l’aspetto del suo Melafonino, così ora per la funzione slide-to-unlock ha portato alla luce alcuni documenti con cui vorrebbe mostrare che studi di mercato condotti da Samsung dimostravano come la coreana avesse sviluppato delle idee proprie per sbloccare i dispositivi con schermo touch screen (uno basato sul tap sullo schermo ed uno sul trascinare un angolo della schermata), ma che nessuna fosse all’altezza di quella protetta dal brevetto che ora le contesta Cupertino.

Apple, in questi giorni di battaglia con Samsung, ha nel frattempo appianato il contenzioso che aveva aperto con Intertrust, società controllata da Sony e Philips, in materia di DRM.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
8 apr 2014
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