Riad (Arabia Saudita) – Quattro diverse lettere firmate da quattro ministri del Governo di Riad sono state recapitate nelle scorse ore al sovrano, re Fahd, e in tutte e quattro si chiede al Re di consentire in Arabia Saudita la diffusione dei telefonini capaci di scattare foto.
Stando a quanto riportato dal quotidiano locale Al-Eqtissadiah , infatti, i quattro ministri (Interni, Finanze, Commercio ed Industria) ritengono che i fotofonini siano ormai “un fatto acquisito” nel paese, proprio come televisione o internet . Il riferimento riguarda l’enorme successo dei fotofonini sul mercato nero dove, a prezzi molto elevati, ormai da lungo tempo vengono acquistati dai sudditi di Fahd. Come a dire, cioè, che non c’è modo di fermare la marea.
Non solo. Stando alle lettere, un altro problema è costituito dal fatto che i costruttori si potrebbero presto trovare a dover realizzare cellulari specifici per il mercato saudita, con la conseguenza di un innalzamento dei prezzi .
Queste lettere suscitano grande sensazione non solo perché l’Arabia Saudita è fin qui l’unico paese giunto al punto di rendere illegale il fotofonino ma anche perché soltanto poche settimane fa proprio da questo paese è giunta una scomunica senza appelli dei nuovi dispositivi.
Il più importante rappresentante dell’Islam saudita, Sheik Abdul Aziz bin Abdullah Al al-Sheik, ha infatti tuonato contro i fotofonini parlando di strumenti nocivi per chiunque e sostenendo che chiunque sia trovato in possesso di questi cellulari dovrebbe “immediatamente essere preso e punito”.
Nel paese, inoltre, hanno avuto grande eco alcuni particolari, e tristi, episodi di cronaca che riguardano proprio i fotofonini, non ultimo l’assalto a due giovani donne accusate di aver scattato fotografie con il proprio cellulare nel corso di un matrimonio.