Arrestato per un'email che provoca caos

Arrestato per un'email che provoca caos

L'autore di una bufala britannica che ha spinto molti utenti internet a telefonare agli uffici della Polizia, fino ad ingolfarne le linee, è stato individuato ed arrestato. Non succede spesso
L'autore di una bufala britannica che ha spinto molti utenti internet a telefonare agli uffici della Polizia, fino ad ingolfarne le linee, è stato individuato ed arrestato. Non succede spesso


Londra – Non è frequente poter raccontare dell’arresto dell’autore di una bufala, una di quelle odiose email che vengono fatte abilmente circolare sulla rete, tanto più odiose quando ad inviarle non è un ingenuo utente caduto in un innocuo e fastidioso raggiro ma uno spammatore desideroso di turbare i sogni del maggior numero possibile di persone. Ma proprio un arresto è quello avvenuto nelle scorse ore nel Cambridgeshire, nel Regno Unito.

La bufala di cui si parla in questo caso era una email nella quale si avvertivano gli utenti che la propria carta di credito era stata utilizzata “come richiesto” da una società di commercio elettronico per l’acquisto di un iPod, il player Apple, al prezzo di quasi 400 sterline. Nell’email erano stati infilati ad arte una serie di riferimenti commerciali fasulli ma in apparenza credibili. Soprattutto, veniva fornito un numero di telefono per ulteriori informazioni, questa volta un numero esistente.

Il problema è che quel numero è intestato alla polizia del Cambridgeshire che negli ultimi due giorni è stata letteralmente sommersa dalle telefonate di utenti preoccupati ed arrabbiati che chiedevano spiegazioni su quella che a tutti gli effetti sembrava una ricevuta di avvenuto pagamento.

Anche per questo i cybercop britannici si sono messi immediatamente al lavoro per individuare l’autore della bufala-spam, individuando dopo poche ore un giovane residente della zona, un 21enne che è stato già rilasciato su cauzione e che si ritiene sia responsabile tanto della “trovata” quanto dello spam vero e proprio per la sua diffusione. Secondo la Polizia si è trattato di un “tentativo deliberato” di mettere fuori gioco i propri servizi telefonici, subissati da più di 500 telefonate all’ora.

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Pubblicato il
10 dic 2003
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