Roma – Si sono diffusi moltissimo negli ultimi due anni: sono i siti che offrono pornografia online e che per accedere a certe pagine gratuite chiedono agli utenti di inserire i dati della propria carta di credito al solo scopo dichiarato di controllare l’età di chi vuole andare sul sito. Ma dietro l’angolo c’è la truffa.
A sostenerlo sono gli inquirenti americani che nelle scorse ore hanno arrestato tre persone, tra i quali anche il boss della casa editrice di Playgirl, che avrebbero truffato gli utenti internet con questo meccanismo, recuperando la bellezza di 230 milioni di dollari.
I materiali presenti su una serie di siti messi in piedi dai tre, uno dei quali si ritiene legato alla famiglia dei Gambino, erano tratti perlopiù dalle riviste Playgirl e High Society, sebbene la casa editrice che pubblica questi magazine non sia coinvolta nelle indagini ed anzi, sostiene la polizia, sta attivamente collaborando con le autorità.
Tutti e tre gli arrestati hanno già dichiarato la propria innocenza e la battaglia processuale si annuncia dura, anche perché nel caso venissero condannati rischiano ciascuno pene pesantissime, fino a 20 anni di carcere.
I procuratori che guidano l’indagine ritengono che per risarcire i truffati visitatori di quei siti, spesso curiosi “occasionali” del porno online, sarà necessario requisire e rivendere le vistose proprietà immobiliari acquistate dai tre in questi anni…