Assistenza? L'era dei Tecnobadanti

Assistenza? L'era dei Tecnobadanti

Si chiamano proprio così e si propongono come supporto per nonni, zie e più in generale per tutti coloro che hanno bisogno di una mano per entrare nel lampeggiante mondo del digitale. Ecco come funziona
Si chiamano proprio così e si propongono come supporto per nonni, zie e più in generale per tutti coloro che hanno bisogno di una mano per entrare nel lampeggiante mondo del digitale. Ecco come funziona


Roma – Il vostro arzillo nonno vorrebbe usare il vostro computer ma avete paura a lasciare il vostro notebook nelle sue mani? Vostra madre vi chiede di poter spedire un’e-mail? La vostra pazienza non può reggere a queste dure prove? Niente paura, in vostro soccorso sono arrivati i Tecnobadanti !

Neologismo singolare, la parola “tecnobadanti” potrebbe sembrare solamente una simpatica provocazione e invece è qualcosa di molto più concreto: significa un’iniziativa estremamente utile che ha l’obiettivo di rendere la tecnologia più “digeribile” a coloro che appartengono alle classi meno favorite nell’apprendimento e conoscenza dell’informatica.

L’iniziativa è stata presentata nell’ambito del progetto sperimentale Giovani e Idee , organizzata dal Comune di Torino. Grazie ai Tecnobadanti , anziani, disabili, persone che si trovano in difficoltà con l’utilizzo di computer e internet, potranno avere sostegno ed assistenza tecnica professionale a domicilio .

“L’idea nasce principalmente dalla necessità evidenziata dai nostri nonni, dai nostri genitori e dai nostri zii – riferisce a Punto Informatico Vincenzo Aguì, socio e co-fondatore di Tecnobadanti – Ci siamo trovati spesso a doverci scontrare con le loro generazionali difficoltà a comprendere il mondo dell’informatica. Abbiamo studiato e compreso quale sia il miglior approccio per fargli “metabolizzare” la tecnologia, per sfruttare quotidianamente il personal computer per accedere a servizi utili, per risparmiare tempo, per divertirsi, per comunicare, eccetera”.

Percorsi formativi in collaborazione con un laureato in psicologia geriatrica, interfacce altamente accessibili, piattaforme braille per i non vedenti, versioni di corsi e manuali per ipovedenti: queste sono solamente alcune delle metodologie di affinamento dell’approccio studiate per questo tipo di attività.

L’offerta dei servizi a domicilio proposti dai Tecnobadanti è variegata: si va dall’assistenza informatica (verifica e diagnosi del computer, assistenza nel corretto funzionamento e installazione/configurazione di sistemi operativi, software e periferiche, scansione e rimozione virus) ai corsi di alfabetizzazione informatica (strutturati su vari livelli, dalla familiarizzazione con mouse e tastiera fino a reti, internet e posta elettronica).

Ogni Tecnobadante ha in dotazione, oltre ad un pc portatile, cavi di rete e ricambi e lascia gratuitamente ad ogni “cliente” una pubblicazione intitolata ABCedario del computer e di internet , scritta dai Tecnobadanti (presto disponibile per il download dal loro sito ).

Le tariffe dei servizi offerti sono state “pensate e ridotte al minimo per garantire la massima convenienza”: ad esempio si va dall’intervento gratuito (se si rivela risolutivo entro il quarto d’ora) ai 40 euro per un intervento di un’ora.

Ma per i problemi non risolvibili a domicilio esiste un attrezzato laboratorio in cui i tecnici possono effettuare test, riparazioni, sostituzioni e reinstallazioni dei vari componenti del computer (ram, cpu, motherboard, drive, componenti e periferiche varie).

Nel periodo che va da giugno a dicembre sono stati predisposti corsi di formazione, in aule per non più di dieci persone, presso alcune strutture pubbliche messe a disposizione dal Comune di Torino e dal C.S.I. Piemonte che, per questo iniziale periodo di attività, stanno dando un significativo supporto all’iniziativa. I Tecnobadanti, infatti, operano nell’ambito del capoluogo piemontese e relativa provincia, ma “l’idea è quella di far crescere i Tecnobadanti e di allargare il servizio, inizialmente nelle principali città italiane, per poi arrivare ai piccoli comuni”.

Per questo motivo si cercano giovani volenterosi , che potrebbero essere inseriti nello staff con la forma della “associazione in partecipazione”, ossia un contratto che consente agli associati di partecipare agli utili dell’attività. Il curriculum vitae può essere inviato via e-mail seguendo le istruzioni sul sito .

Dario Bonacina

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Pubblicato il
15 apr 2005
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