Sunnyvale (USA) – Battendo sul tempo Intel, e bruciando ogni recente previsione, ieri AMD ha rilasciato l’Athlon ad 1 GHz, la prima CPU x86 a toccare il traguardo dei 1000 MHz di clock.
Insieme al modello di punta, AMD ha rilasciato anche le versioni a 950 MHz e 900 MHz, che vanno dunque ad aggiungersi alla famiglia dei processori Athlon. Questo significa anche che al momento AMD scavalca l’avversaria con ben tre CPU lasciandola indietro di 200 MHz: Intel è infatti ferma a 800 MHz, avendo posticipato di qualche settimana il rilascio dei modelli di PIII a 833 MHz e 866 MHz.
Dal canto suo Intel dovrebbe rilasciare il suo Pentium III ad 1 GHz entro la fine di questo mese: l’annuncio della data di uscita dovrebbe avvenire questo mercoledì.
Come riportato dalla stessa AMD, i primi produttori ad immettere sul mercato sistemi basati sull’Athlon ad 1 GHz saranno Compaq e Gateway, due colossi che in pochi mesi sembrano aver cancellato ogni pregiudizio nei confronti di AMD.
Certo l’Athlon ad 1 GHz non può dirsi una CPU economica, ma nonostante questo il suo prezzo su strada è leggermente inferiore a quello previsto dagli analisti di mercato: il prezzo per 1000 unità dei nuovi modelli di Athlon è infatti di 1299 dollari per il modello ad 1 GHz, 999 dollari per il 950 MHz e 899$ per il 900 MHz.
Dopo tanto parlarne alla fine ci si è arrivati: 1000 MHz tondi tondi per tutti gli amanti della cabala e per la gioia dello staff di AMD, che a giudicare dall’euforia dei comunicati stampa deve aver festeggiato l’avvenimento con fiumi di champagne.
E sì, perché sebbene AMD arrivi prima al traguardo del GHz di clock, una tappa senz’altro importante, forse ha peccato un po ‘ di modestia nel paragonare l’evento allo sbarco del primo uomo sulla Luna o alla conquista dell’Everest.
Ma d’altro canto? dopo vent’anni di quasi monopolio nel campo delle CPU x86, si può ben concedere un po ‘ di meritato gaudio ad un’azienda che, negli ultimi anni, ha bruciato davvero tutte le tappe per arrivare ad essere un concorrente di primo piano ed insidiare un colosso come Intel.
Quello che più dà da pensare, di tutta questa faccenda, è cosa ne sarà di noi poveri utenti, quelli per intenderci che soltanto l’altro ieri erano gli orgogliosi possessori di una CPU a 400 MHz ed oggi si ritrovano nuovamente a rincorrere il mercato.
La concorrenza è una bellissima cosa, ma quando due aziende, per farsi la guerra, buttano fuori in un sol colpo tre o quattro CPU, così tanto per gradire, allora ci si comincia a domandare se questo sia davvero un bene anche per noi utenti.
La concorrenza fine a sé stessa rischia di mandare fuori giri i complessi meccanismi del mercato, frastornare gli utenti e mettere in crisi il sistema commerciale.
Lanciati a briglie sciolte verso mete che solo loro possono scorgere, Intel e AMD potrebbero presto accorgersi, se solo si guardassero indietro, che alle loro spalle nessuno più le segue.