Taipei (Taiwan) – Le tecnologie per il video 3D si sprecano ormai: non si è ancora compreso quali giochi possano sfruttarne le potenzialità, ma la corsa all’ultimo frame per secondo continua. ATI propone così il “CrossFire”, una soluzione hardware che coinvolge una linea di schede video e di motherboard.
L’obiettivo è quello di sfruttare la potenza di calcolo delle nuove Radeon X850 CrossFire Edition e la Radeon X800 CrossFire Edition in modalità SLI (Scalable Link Interface) su PCI Express. Praticamente si potranno istallare due schede video negli slot PCI-E, definendo una Master e l’altra Slave, e collegarle tramite un connettore esterno DMS ad Y: un capo andrà all’uscita DVI-I della scheda slave, mentre l’altro al monitor. Insomma, un multi-processing per ottimizzare la qualità 3D, e non solo. Rispetto a Nvidia, però, non si sarà obbligati a utilizzare due modelli dello stesso marchio e con la stessa frequenza, nel caso si scelga la versione X850 tutte le versioni XT PE, XT e PRO, e la X850 tutte le versioni PE, XT, XL, PRO e base. Sarà sufficiente, quindi, disporre di una CrossFire Edition per fare l’abbinamento che si preferisce.
Ovviamente questa implementazione permetterebbe agli utenti di avere piena libertà, se non fosse che… Qui scatta la sorpresa: per godere di questa potenza di calcolo bisognerà obbligatoriamente acquistare una motherboard con chipset Radeon Xpress, per AMD o Intel , che supporti il CrossFire. Nei prossimi mesi, infatti, verranno commercializzate da tutti i più importanti produttori le nuove schede madri compatibili.
A questo punto l’unica incognita potrebbe essere rappresentata da cosa si cela realmente dietro le nuove schede video: niente di che. Sono le sorelle “sofisticate” ? grazie all’altisonante CrossFire ? delle versioni X850 e X800 già presenti sul mercato.
ATI, comunque, si è preoccupata di distribuire i risultati dei test effettuati in laboratorio. Pare che, in un confronto diretto con Nvidia GeForce 6800 Ultra in configurazione SLI, il vantaggio delle schede canadesi sia compreso fra il 10% e il 60%, in relazione al tipo di gioco. Per ora non ci sono conferme dai tester più accreditati dalla Rete ma in futuro forse saranno più chiari i reali valori in campo. Per quanto riguarda i prezzi di listino le bocche sono cucite: se Microsoft X-Box 360 e PSX 3, con tutta la loro impressionante potenza grafica costeranno fra i 300 e i 400 dollari, quale sarà l’assegno da firmare ad ATI per acquistare tutto questo ambaradan?
Dario d’Elia