Roma – Nei giorni scorsi si è svolta in Ghana l’ultima riunione dell’ICANN che ha rinviato ad altra data qualsiasi decisione di rilievo. A dimostrare che la situazione dell’organismo internazionale di supervisione sul sistema dei domini è ormai al limite è però l’ultima iniziativa di Karl Auerbach , uno dei pochi membri dell’ICANN eletto dagli utenti internet.
Auerbach, per tutta la vita una voce fuori dal coro e sostenuto nella sua azione non a caso dalla Electronic Frontier Foundation , ha infatti deciso di denunciare il Consiglio di amministrazione dell’ICANN perché non consente a lui, membro at-large, di accedere ai documenti finanziari dell’organizzazione.
Da quasi un anno e mezzo Auerbach ha chiesto di vedere quei documenti, probabilmente “scottanti” vista la crisi finanziaria in cui si dibatte l’ICANN, ma fino a questo momento l’unica cosa che ha ottenuto è la promessa di averli solo dopo la firma di un contratto di “non-disclosure”: in altre parole se vorrà vederli dovrà tacere su quello che avrà visto.
“L’ICANN – si legge nella denuncia – ha negato ad Auerbach il suo diritto legale ad ispezionare e copiare i documenti dell’ICANN. Auerbach ha esaurito ogni mezzo a propria disposizione per accedere a quei documenti sui quali ha un diritto legale in termini assoluti, e non ha alcun dovere di firmare condizioni illegali che l’ICANN sta cercando di imporgli”.
Auerbach deve vedersela con il CEO dell’ICANN, Stuart Lynn, secondo cui “Karl è libero di esaminare in qualsiasi momento i documenti ICANN se è pronto a seguire le procedure che valgono per lui e per qualsiasi altro Direttore secondo la legge della California”. “Karl – attacca Lynn – intende porsi sopra l’autorità diretta o delegata del Consiglio di amministrazione dell’ICANN dichiarando sé stesso l’unico giudice di cosa sia riservato e cosa non lo sia. Questa non è una sua prerogativa secondo la legge della California e i regolamenti dell’ICANN”.