Londra – Nella mischia di notizie contraddittorie ci si è buttato anche il ministero dell’Industria e del Commercio britannico, secondo il quale l’uso dell’auricolare ridurrebbe sostanzialmente l’esposizione del cervello alle onde elettromagnetiche diffuse dai telefoni cellulari.
La conclusione, per il ministro delle telecomunicazioni Patricia Hewitt, è chiara: l’auricolare “è senza dubbio capace di offrire una sostanziale riduzione dell’esposizione a confronto con il consueto utilizzo dei telefoni cellulari”.
Lo studio per il governo è stato condotto da una società indipendente (SARTest Ltd) e fa seguito ad una ricerca simile, ma con risultati decisamente diversi, effettuata qualche mese fa dall’associazione dei consumatori inglesi.
Ora i consumatori protestano e dubitano delle metodologie con cui lo studio sarebbe stato condotto e promettono un nuovo test, di cui si conosceranno i risultati nel prossimo ottobre.
Per quanto fino ad oggi non sia stata provata la nocività delle radiazioni emesse dai dispositivi elettronici, non ne è stata nemmeno dimostrata la innocuità: a quando un po’ di chiarezza?