Australia pronta ad arruolare i robot

Australia pronta ad arruolare i robot

Il ministro della difesa Robert Hill ha annunciato un piano per introdurre veicoli robotici all'interno dell'esercito australiano. Aerei, sminatori e sommergibili intelligenti per condurre le missioni più rischiose
Il ministro della difesa Robert Hill ha annunciato un piano per introdurre veicoli robotici all'interno dell'esercito australiano. Aerei, sminatori e sommergibili intelligenti per condurre le missioni più rischiose

Canberra (Australia) – Entro poco tempo le forze armate australiane conteranno sull’aiuto di robot da guerra , macchine capaci di svolgere un ampio spettro di mansioni e sostituire le controparti umane. Robert Hill, ministro della difesa per l’ex colonia britannica, ha svelato ufficialmente che l’Australia sta considerando l’introduzione di “reggimenti speciali composti da macchine intelligenti ed autonome”.

L’esercito australiano potrà impiegare questi veicoli per condurre missioni particolarmente rischiose: bonifica di campi minati, perlustrazione ed intelligence . Seguendo anche l’ orientamento dell’Italia e di altre nazioni, USA in primis l’Australia ha più volte sottolineato la necessità di riformare l’esercito con le rivoluzionarie tecnologie d’automazione robotica.

“Per ogni robot che possiamo utilizzare”, ha spiegato il ministro Hill in un intervento pubblico, “guadagniamo una preziosa opportunità per salvare la vita di uomini e donne arruolati nell’esercito”. L’esercito australiano può contare su 52 mila effettivi e riceve annualmente circa 15 miliardi di euro in finanziamenti governativi.

Robert Hill Una cifra destinata a crescere per andare incontro alle necessità della “rivoluzione robotica”. Durante la Fiera Nazionale della Scienza svoltasi a Canberra, Hill ha parlato di “investimenti governativi sempre più cospicui” per finanziare la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie nel campo dell’automazione. Tra queste, c’è il sommergibile intelligente Wayamba , che prende in prestito il nome aborigeno della testuggine marina: lungo appena 2 metri e mezzo, Wayamba può ispezionare acque e fondali in maniera completamente autonoma.

I più importanti progressi australiani nello studio della robotica si devono ai ricercatori dell’ Università Nazionale , che con lo sviluppo della visione biorobotica hanno guidato la nascita di una tecnologia che integra entomologia, studi cognitivi ed informatici per realizzare avanzate interfacce di controllo che legano uomo e macchine da guerra. Tali sistemi vengono già impiegati, ad esempio, su alcuni prototipi di elicotteri d’ultima generazione .

Ma certe tecnologie australiane, come il robot teleguidato Aerosonde , realizzano idee facilmente riconvertibili per usi civili. E tra le applicazioni civili con ricadute sulla vita di tutti i giorni, nonché sull’economia globale, vi è la prospezione automatica dei fondali oceanici, alla ricerca di giacimenti petroliferi. Una ipotesi allettante, tecnicamente già realizzabile, che aprirà nuove strade per la corsa al preziosissimo oro nero.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il 24 ago 2005
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