Automotive, il tatto alla guida

Automotive, il tatto alla guida

Un sistema di segnalazioni in grado di permettere la guida ad autisti ciechi. La tecnologia è da raffinare, il codice della strada certamente da riaggiornare
Un sistema di segnalazioni in grado di permettere la guida ad autisti ciechi. La tecnologia è da raffinare, il codice della strada certamente da riaggiornare

Un’automobile per ciechi: ci lavora da anni un gruppo di ricercatori del Virginia Tech in associazione con l’Associazione Federale Ciechi e la DARPA, con l’obiettivo iniziale di sviluppare un veicolo che si guidasse da solo che si è via via evoluto fino al progetto attuale.

La tecnologia del Virginia Tech è costituita da una serie di “interfacce”, sensori e segnalatori in grado di restituire un feedback del mondo esterno senza dare per scontata la presenza del senso visivo nel guidatore. Nella dune buggy realizzata dai ricercatori, il guidatore non vedente agisce da “co-pilota” di un mezzo che è in grado di riconoscere la presenza di ostacoli e altri veicoli attraverso sensori laser.

È inoltre presente a bordo un corpetto vibrante da indossare e che segnala al guidatore quando occorre rallentare, accelerare o girare. Dopo la dune buggy i ricercatori sono ora al lavoro su una Ford Escape modificata, all’interno della quale le segnalazioni delle prossime svolte verranno percepite attraverso speciali guanti vibranti. L’auto dovrebbe essere in grado di fornire una mappa sensoriale dell’ambiente esterno indipendente dalla vista , attraverso raffiche di area compressa opportunamente diretta verso il corpo del guidatore.

I ricercatori daranno prova dei progressi sin qui fatti con l’auto per non vedenti il prossimo 29 gennaio 2011, con una dimostrazione programmata in apertura della gara di resistenza automobilistica Rolex 24 che si svolgerà presso la Pista Internazionale di Daytona.

L’obiettivo, dice il dottor Dennis Hong, a capo del team di ricerca, è quello di poter realizzare un giorno un design applicabile a un’automobile per non vedenti da produrre in serie. Prima di arrivare a quel traguardo occorrerà ovviamente fare in modo che il sistema di interfacce sensoriali diventi sicuro al 100% , e anche allora si dovrà comunque mettere mano al codice della strada in vigore negli States – e in prospettiva anche altrove – per armonizzare la coesistenza del nuovo veicolo con quelli standard.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 6 lug 2010
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