Banda larga in mano a Telecom?

Banda larga in mano a Telecom?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo le rilevazioni dell'Associazione degli utenti e dei consumatori sulla situazione del mercato ADSL in Italia
Riceviamo e volentieri pubblichiamo le rilevazioni dell'Associazione degli utenti e dei consumatori sulla situazione del mercato ADSL in Italia


Firenze – I dati diffusi in questi giorni sulla banda larga sono decisamente indicativi del fatto che, in Italia, la posizione dominante di mercato dell’ex-monopolista è tutt’altro che un fatto secondario. 650mila sono i clienti Dsl di Telecom Italia, mentre quelli dei suoi concorrenti sono 76 mila.

TelecomItalia è più brava e quindi conquista più utenti? Sarebbe bene poterlo pensare e dire, ma non è così, perchè gli operatori
alternativi comprano quasi esclusivamente all’ingrosso da Telecom Italia e poi rivendono al dettaglio (solo il 3% delle linee Dsl è fornito attraverso il sistema dell’ultimo miglio, pagando il noleggio a Telecom, e tecnologicamente completamente autonomi). Quindi il prodotto che dovrebbe competere contro di lei, è Telecom stessa a venderlo ai suoi concorrenti.

Va da sè che si tratta di un mercato condizionato in partenza, dove chi decide anche sulla vita e sulle vicende della propria concorrenza, è sempre Telecom Italia. Una situazione in cui il gestore ex-monopolista è difficile continuare a definirlo tale.

Quindi, per essere chiari, si tratta solo di una nuova forma di monopolio, che transita attraverso la pozione dominate di mercato del suo abuso. La situazione è complessa e non è semplice. Perchè bisogna anche considerare, per esempio, le scarse risorse che le aziende alternative hanno investito in materia, specialmente nel noleggio dell’ultimo miglio (e che abbiano fatto questi scarsi investimenti è sicuramente collegato al fatto che comunque devono pagare il loro principale concorrente).

Ma sicuramente un punto di partenza dovrà essere trovato, e che debba essere diverso da quello usato fino ad oggi: sono i numeri di cui sopra a dircelo. Altrimenti è bene non girare tanto intorno al problema, e ristabilire il monopolio, con una serie di doveri a cui Telecom Italia dovrà ottemperare per favorire tecnicamente l’azione commerciale di alcune aziende che, a quel punto, saranno solo dei suoi sportelli di rivendita.

Le conseguenze nefaste di un simile ritorno al passato, crediamo siano nella mente di ognuno e nelle tasche di tutti i consumatori. L’Antitrust italiano dovrebbe sovrintendere a questo processo, per garantire il mercato e la concorrenza. Crediamo ci siano ulteriori e determinanti elementi perchè accolga anche questo nostro invito a esprimersi in modo deciso, andando alla radice del problema.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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Pubblicato il
13 nov 2002
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