Bangkok: gli USA chiudono le Cyberfarmacie

Bangkok: gli USA chiudono le Cyberfarmacie

Ottengono la collaborazione delle autorità locali e, dopo aver inquisito sei clienti americani che via internet si facevano mandare i farmaci, partecipano all'arresto di 22 persone
Ottengono la collaborazione delle autorità locali e, dopo aver inquisito sei clienti americani che via internet si facevano mandare i farmaci, partecipano all'arresto di 22 persone


Bangkok (Thailandia) – Da tempo le autorità americane sono impegnate in una “lotta globale”, come la definiscono loro, alle farmacie online che vendono via internet, anche agli americani, prodotti non approvati dalla Food and Drug Administration o comunque non legali negli USA. E ora vantano un successo nei confronti degli “spacci online” thailandesi.

Da quanto si è appreso, infatti, la polizia americana, in collaborazione con le autorità thailandesi, è riuscita a far chiudere tre farmacie virtuali e a far arrestare i gestori, colpevoli di aver inviato senza ricetta medica alcuni preparati, tra cui steroidi e psicofarmaci, a cittadini americani. In un blitz, che pare fosse organizzato da tempo, sono state arrestate 22 persone.

L’evento ha sollevato una certa attenzione perché è la prima volta che gli Stati Uniti riescono ad ottenere la collaborazione di un paese asiatico in un “settore” così delicato. Va detto però che i composti venduti sui siti thailandesi sono legali in quel paese.

Ora gli arrestati, gli ultimi pare di una serie di interventi che si sono protratti per un paio di mesi, rischiano fino a cinque anni di carcere per violazione delle leggi thailandesi sull’esportazione . E gli americani pare vogliano ottenere la possibilità di processare gli arrestati secondo la legge statunitense. Sarebbero sei, invece, gli americani finiti nei guai per aver acquistato farmaci via internet presso le farmacie virtuali chiuse d’autorità nelle scorse ore.

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Pubblicato il
23 mar 2000
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