Berlino: TaskForce anticracker

Berlino: TaskForce anticracker

Un comitato ufficiale voluto dal ministero degli Interni tedesco dovrà decidere le contromosse alle possibili aggressioni cyber. Tira aria di repressione per l'hacking
Un comitato ufficiale voluto dal ministero degli Interni tedesco dovrà decidere le contromosse alle possibili aggressioni cyber. Tira aria di repressione per l'hacking


Berlino – Pare proprio che in Germania presto le attività di hacking saranno perseguite con maggiore forza da parte delle autorità, interessate a prevenire le aggressioni cyber dei cracker e i danni che possono seguire alle attività di questi ultimi. Naturalmente nessuna distinzione viene fatta a livello ufficiale tra hacking e cracking.

Ad ogni modo il ministro dell’Interno tedesco, Otto Schily, ha confermato che il suo ministero sta mettendo in piedi un comitato speciale, una task force, che avrà il compito di analizzare il “pericolo cracker” in Germania, individuare misure preventive e difensive nonché valutare la creazione di nuove norme repressive delle attività di hacking.

Una delle direttrici indicate dal ministro è volta all’apertura di attività di collaborazione con le autorità americane che lavorano su questo fronte, al fine di arrivare ad una cooperazione internazionale sull’argomento. “La sicurezza nella società dell’informazione -ha detto Schily- è un problema chiave in ogni economia moderna. Per questa ragione il governo federale adotterà tutte le misure necessarie per far sì che in futuro sia garantita la sicurezza nel campo dell’IT”.

Il ministro ha anche auspicato che alle attività di individuazione dei mezzi e delle norme partecipino i privati e tutti i soggetti interessati alla sicurezza digitale, perché “queste azioni devono essere perseguite ed evitate ad ogni costo”. E una delle idee è quella di inasprire le pene o, per dirla con Shily, di adottare “conseguenze legali considerevoli e assunzione di responsabilità per i danni prodotti”.

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Pubblicato il
22 feb 2000
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