Roma – C’è un italiano alla guida di un nuovo organismo comunitario pensato per cercare le risposte ai grandi quesiti sui diritti e sulle opportunità delle tecnologie biometriche, quel genere di sistemi che sta conoscendo in tutto il Mondo una vera e propria esplosione per le notevoli capacità che offrono nel settore della sicurezza.
Alla guida del progetto BITE (Biometric Identification Technology Ethics) è stato nominato il psicoanalista italiano Emilio Mordini , direttore del CSSC , il Centro per la Scienza, la Società e la Cittadinanza, ed a lui spetterà coordinare i lavori che per quasi due anni coinvolgeranno l?Università di Lancaster, l?Università di Erasmus di Rotterdam, l?Università La Sapienza di Roma, alcune aziende private (Humanscan, International Biometric Group, Optel, Esacommunication) e organizzazioni delle Nazioni Unite (l?Organizzazione Internazionale delle Migrazioni)
BITE nasce dopo tre anni di accese polemiche in seno all’Unione Europea su come affrontare le questioni sollevate dagli strumenti elettronici di identificazione e di autenticazione dell?identità personale basati sulla rilevazione e misurazione di caratteristiche fisiche: le impronte digitali, il disegno del volto, la conformazione dell?iride, l?odore del corpo, il flusso sanguigno e così via.
“Per anni – si legge in una nota – la fantascienza ha inventato sistemi biometrici di identificazione personale, che permettessero ad esempio di distinguere tra un uomo e un androide, oppure di riconoscere un criminale potenziale. Ora la biometria non è più fantascienza. Gran Bretagna e Stati Uniti stanno adottando sistemi biometrici di identificazione personale da affiancare ai tradizionali documenti di identità e quasi tutti gli altri paesi tecnologicamente avanzati stanno seguendo il loro esempio. Del resto in molti paesi, compresa l?Italia, metodi di identificazione biometrica sono già largamente usati in ambito privato per controllare l?accesso a servizi, ad aree ristrette, a benefici sociali, a documenti riservati”.
“La biometria ? ha affermato Mordini – rappresenta la più formidabile sfida alla nozione di identità personale che la società contemporanea si trovi ad affrontare. Sembrava che fossimo all?inizio di una società basata sul rispetto della privacy, dell?anonimato elettronico, persino delle identità multiple costruite su Internet. Siamo forse invece dirigendoci verso un mondo in cui l?identità individuale verrà sempre di più radicata nelle strutture biologiche di ciascuno di noi, nel nostro corpo”.
La biometria solleva un grande numero di questioni perché promette (e minaccia) di estendere i meccanismi di identificazione ai dati più intimi di una persona: il suo codice genetico, i suoi comportamenti, persino i suoi pensieri. Basti ricordare che sono già in fase di sperimentazione sistemi di identificazione basati su profili cerebrali, ricavati da studi con tecniche di brain-imaging delle attività del sistema nervoso centrale.
Le attività di indagine di BITE si svilupperanno attraverso una serie di meeting in Gran Bretagna, Italia, Germania, Svizzera, Polonia, con il varo di una consultazione pubblica via Internet e con una conferenza conclusiva nell’ottobre 2006 a Bruxelles, in cui si stabiliranno le linee guida da adottare a livello europeo.
Il primo appuntamento di BITE si è tenuto a gennaio a Lancaster e riguardava l’uso del DNA come identificatore biometrico. Il prossimo appuntamento è invece previsto al CNR a Roma il 26 aprile: si parlerà di biometria e privacy in un incontro a cui parteciperanno, tra gli altri, anche Stefano Rodotà e Kush Wadha (International Biometric Group).
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Nomi Comuni e nomi propri..
ma chi fornisce l'accesso e la garanzia ad un Marchio , come valuta e controlla la garanzia che non vengano registrati Marchi con finalità ambigue ... tipo finestra e mela ? oppure nomi o cognomi di persona. ?Ora non conosco il principio su cui viene concesso un marchio.. ma certi casi apparirebbero assurdi ... o no ?AnonimoRe: Nomi Comuni e nomi propri..
- Scritto da: Anonimo> Ora non conosco il principio su cui viene> concesso un marchio.. ma certi casi apparirebbero> assurdi ... o no ?Guarda secondo me è sì assurdo, ma se chi va a registrare un nome comune, per dire "mano" "piede" etc ha $oldi (e dico tanti tanti soldi) vedrai che, come per magia, tutto diventerà "meno assurdo" e pur con tutti i distinguo e le eccezioni del caso la registrazione non sarà impossibile...AnonimoRe: Nomi Comuni e nomi propri..
- Scritto da: Anonimo> - Scritto da: Anonimo> > Ora non conosco il principio su cui viene> > concesso un marchio.. ma certi casi> apparirebbero> > assurdi ... o no ?> > Guarda secondo me è sì assurdo, ma se chi va a> registrare un nome comune, per dire "mano"> "piede" etc ha $oldi (e dico tanti tanti soldi)> vedrai che, come per magia, tutto diventerà "meno> assurdo" e pur con tutti i distinguo e le> eccezioni del caso la registrazione non sarà> impossibile...In realtà, esiste il requisito dell'originalità del marchio che impedisce la registrazione di segni privi di "capacità distintiva". Cito testualmente l'art. 13 del nuovo codice dei diritti di Proprietà Industriale: "Non possono costituire oggetto di registrazione come marchio d'impresa i segni privi di carattere distintivo e in particolare quelli costituiti esclusivamente dalle denominazioni generiche di prodotti o servizi o da indicazioni descrittive che ad essi si riferiscono..."."Finestre" e "mela" sembrano generici ma se riferiti al settore informatico diventano molto "distintivi". Poi è un altro discorso il fatto che la comunicazione commerciale di Ms e Apple abbia reso i citati marchi tanto celebri da potersi considerare "notori" e quindi superare le barriere del settore...Alessio Canovawww.cano.itAlessioCRe: Nomi Comuni e nomi propri..
e se io volessi registrare il dominiowww.pippero.it?????Anonimoa proposito di registrazione domini...
leggete la scritta a questa pagina, dell'inserzionista di Punto Informatico...http://www.tophost.it/th/index.php?option=content&task=view&id=41&Itemid=101il passo che mi interessa è a fiondo pagina:"E non è finita, visto che nelle nostre offerte non c'è nessun costo nascosto o tacito rinnovo. La registrazione del nome a dominio viene effettuata a nome del richiedente e rimane di proprietà del registrante anche se cessa il servizio con noi."io la leggo così: io sono il richiedente, loro il registrante, e io quando li mollo gli regalo il mio dominio...anche con tutti i grassetti del caso, mi sembra comunque subdolo... no?Se si, PI dovrebbe selezionare meglio gli inserzionisti.. non trovate?AnonimoRe: a proposito di registrazione domini...
Se la registrazione e' fatta a nome dell'utente non e' lui il registrante?AnonimoRe: a proposito di registrazione domini.
- Scritto da: Anonimo> Se la registrazione e' fatta a nome dell'utente> non e' lui il registrante?non so, no credo...se è così, ok...Ma allora perché distinguere "richiedente" e "registrante" nel messaggio? Uso "richiedente" dappertutto (come ho sempre visto fare in messaggi analoghi) e tutto è più chiaro ...no?AnonimoRe: a proposito di registrazione domini.
...il bello del legalese , cercare di non far capire più nulla a chi legge, confondere le idee, creare miti e leggende derivanti da diverse interpretazioni della cosa!!!meglio la matematica dove 2+2 fa sempre quattro anche se con il cav Bruscoletti e la riforma moratti non si è più certi neanche di questo!ehehehehAnonimoRe: a proposito di registrazione domini.
Ho registrato un dominio con loro ieri.Il "richiedente" e' quello che paga (nulla in questo caso) il "registrante" e' la persona od azienda alla quale e' intestato il dominio, che puo' essere diverso dal richiedente.Il dominio resta di proprieta' della persona od azienda alla quale e' stato registrato.Nulla di subdolo....anzi.Il dominio e' gia' attivo.Voto ......9AnonimoSoluzione semplice...
Ciao,il problema dei nomi a dominio e marchi e' molto spinoso, e purtroppo la vince chi ha i soldi, piu' che il marchio: se io mi chiamassi del piero e volessi registrare il dominio delpiero.it in caso di controversia con il noto calciatore a chi credete lo diano ? (ho seguito i corsi del NIC in merito, e la notorieta' del personaggio alla fine ha la meglio).Bene...poniamo che ci siano N aziende in settori merceologici diversi ma con nome uguale (pensate alla ferrari auto, ferrari spumanti, ferrari l'attrice, e cosi' via), tutte hanno diritto al marchio e al domini. Si puo' operare cosi':la prima che arriva prende il dominio, in caso di controversia il dominio passa al NIC (come i nomi geografici milano.it, roma.it etc), il quale pone sulla pagina solo dei link in ordine alfabetico ad altri siti delle aziende, per cui su www.ferrari.it si avranno i link alla ditta di auto, di spumanti etc...In questo modo: tutti usano il dominio ferrari.it ma nessuno si arroga il diritto di averlo in esclusiva (la ferrari auto non ha piu' diritto della ferrari spumanti ad avere il dominio...).AnonimoRe: Soluzione semplice...
curioso...l'idea comunque mi piace(idea)crostinoRe: Soluzione semplice...
- Scritto da: Anonimo> marchio e al domini. Si puo' operare cosi':> la prima che arriva prende il dominio, in caso di> controversia il dominio passa al NIC (come i nomi> geografici milano.it, roma.it etc), il quale pone> sulla pagina solo dei link in ordine alfabetico > ad altri siti delle aziende, per cui su> www.ferrari.it si avranno i link alla ditta di> auto, di spumanti etc...> In questo modo: tutti usano il dominio ferrari.it> ma nessuno si arroga il diritto di averlo in> esclusiva (la ferrari auto non ha piu' diritto> della ferrari spumanti ad avere il dominio...).E tutti quelli che si chiamano Ferrari? Non lo hanno?A questo punto, potrebbero mettere una sorta di Pagine in questo ordine :- Elenco per Regione- Elenco per Provincia- Elenco per Settore (tenendo conto di Regione e Provincia )- Elenco per Nome ( tenendo conto di Regione, provincia e settore ).A questo punto, un utente prima di arrivare ad un dominio, deve sorbirsi prima tutto l'elenco telefonico.....Ed inoltre...chi dovrà pagare il traffico generato per le pagine degli elenchi?Il primo? L'ultimo? Tutti? Dove risiederanno tali pagine? Chi dovra' sopportare (fisicamente) tali files? Chi dovrà aggiornarli? Chi dovra' stare al primo posto? Chi all'ultimo?Come vedi....e' una soluzione che soluzione non e'.Se Gino Ferrari, si registrava il dominio Ferrari.it e ci metteva su foto di famiglie, poteva tenersi il dominio. Altrimenti, la prima azienda a marchio registrato con il nome Ferrari, poteva prendere il dominio e basta ( poco importa se e' Ferrari Spumanti o Ferrari Auto ).*Tutto sempre IMHO*ryogaRe: Soluzione semplice...
> E tutti quelli che si chiamano Ferrari? Non lo> hanno?Se vogliono il dominio come cittadini (cioè non aziende), posso registrare il dominio nomecognome.it (o nome.cognome.it, non ricordo più :-(), ne hanno il diritto. E in questo modo eviterebbero anche di entrare in conflitto con grosse aziende, il che non è una cattiva idea (perchè anche se hai ragione, prima che in tribunale ti diano ragione passa troppo tempo e si spende parecchio).Certo, se ci sono due persone con lo stesso nome e cognome...> Se Gino Ferrari, si registrava il dominio> Ferrari.it e ci metteva su foto di famiglie,> poteva tenersi il dominio. Altrimenti, la prima> azienda a marchio registrato con il nome Ferrari,> poteva prendere il dominio e basta ( poco importa> se e' Ferrari Spumanti o Ferrari Auto ).> > *Tutto sempre IMHO*Le tue obiezioni sono tutte corrette, credo. Comunque l'idea di partenza non è poi completamente sballata, secondo me ci si può pensare un po' di più.francescor82Re: Soluzione semplice...
Ciao,- Scritto da: francescor82> > E tutti quelli che si chiamano Ferrari? Non lo> > hanno?ho fatto l'esempio delle aziende perche' sono quelle che hanno piu' soldi e, attualmente, possono pagarsi gli avvocati per fare causa. I semplici cittadini possono registrarsi il nome, ma appena arriva la SPA glielo porta via (questo e', volenti o nolenti, lo stato attuale delle cose)> Se vogliono il dominio come cittadini (cioè non> aziende), posso registrare il dominio> nomecognome.it (o nome.cognome.it, non ricordo> Certo, se ci sono due persone con lo stesso nome> e cognome...ho fatto l'esempio di uno che si chiama come un giocatore...questi, essendo personaggio noto, garantito al 100% porta via il dominio allo sconosciuto...se non altro perche' per andare in cassazione servono migliaia di euro> > Se Gino Ferrari, si registrava il dominio> > Ferrari.it e ci metteva su foto di famiglie,> > poteva tenersi il dominio. Altrimenti, la primano, armani.it insegna che non e' cosi', idem altavista.itPer quanto riguarda le altre obiezioni:a) ordine alfabetico o per data di richiesta di registrazioneb) chi gestisce ? La RA (Registration Authority)c) chi aggiorna la lista ? La RA su richiesta dell'avente dirittod) chi paga per il traffico ? La RA non ha certo di questi problemi :)e) chi vuole andare sul sito si sorbisce la lista ? Sempre meglio che cercare gli spumanti Ferrari e non trovarli :) Poi non credo che la lista sia poi cosi' lunga.Una cosa che ci si dimentica spesso e' che il dominio e' uno solo, esiste un solo ferrari.it, ma le aziende (o le persone) che potrebbero reclamarlo possono essere decine, perche' allora la deve avere vinta sempre l'azienda piu' grossa con lo studio di avvocati piu' consistente ?AnonimoRe: Soluzione semplice...
io penso che se invece di accanirsi sul nome (preciso che sono contrario hai marchi, hai brevetti e tutto cio che limita le libertà delle persone, ma il concetto e vasto per parlarne adesso)si potrebbe fare un'estensione del nome, ovvero specificare cosa fa. Ad esempio: ferrari (auto), ferrari (Spumante), ferrari (attrice) gia nel nome di domino, quindi il nome verrebbe http://www.ferrari.auto.it e l'altro www.ferrari.spumante.itAncora, l'idea di un elenco non è male, anzi, da nel dettaglio la tipologia del sito Ciao BombermanAnonimo3428 = FIAT
La norma in questione rappresenta l'ennesimo esempio di come il legislatore sia sempre meno in grado di comprendere come siano le vecchie abitudini a dover mutare a seguito del mutare della tecnologia, e non l'opposto. Siccome il legislatore è sempre più "tecnologicamente analfabeta", tende a seguire il percorso contrario. Se equipariamo la sequenza di lettere che compongono un nome a dominio ad un marchio, allora dovremmo fare la stessa equiparazione anche in altri contesti. Ad esempio, se io fossi il titolare del n. telefonico 3428, che sulla tarstiera di un telefono a toni corrisponde alla parola FIAT, che ovviamente è marchio registrato, la FIAT potrebbe rivolgersi al tribunale per violazione del suo marchio ed avocare a sè l'uso di quel numero. Inoltre, tornando ai domini, ARMANI è marchio registrato, ma ARMANI.IT non lo è, e quindi se consideriamo quest'ultimo come una violazione di marchio allora sono violazioni anche ARMANINI, CARMANI, C-ARMANI e così via.AnonimoRe: 3428 = FIAT
- Scritto da: Anonimo> La norma in questione rappresenta l'ennesimo> esempio di come il legislatore sia sempre meno in> grado di comprendere come siano le vecchie> abitudini a dover mutare a seguito del mutare> della tecnologia, e non l'opposto.Piuttosto direi che dai tuoi esempi, si arriva alla seguente conclusione.Dopo il 1° dominio registrato, nessun'altro dominio puo' essere registrato perche' violerebbe il 1° che ha avuto la brillante idea di registrarne uno.Per maggiori informazioni, continua a leggere.> contrario. Se equipariamo la sequenza di lettere> che compongono un nome a dominio ad un marchio,> allora dovremmo fare la stessa equiparazione> anche in altri contesti. Ad esempio, se io fossi> il titolare del n. telefonico 3428, che sulla> tarstiera di un telefono a toni corrisponde alla> parola FIAT, che ovviamente è marchio registrato,> la FIAT potrebbe rivolgersi al tribunale per> violazione del suo marchio ed avocare a sè l'uso> di quel numero.Quindi anche l'equivalente binario, esadecimale, ottale etc.etc.?Anche la traduzione in tutte e 800 lingue?Anche i sinonimi e la traduzione di tutti i sinonimi?Suvvia....siamo realisti!!> Inoltre, tornando ai domini,> ARMANI è marchio registrato, ma ARMANI.IT non lo> è,Tecnologicamente parlando, il dominio e' composto da un nome + un suffisso.ARMANI.IT e' composto dal nome a dominio ARMANI ( marchio registrato ) + il suffisso IT ( per l'ITALIA ).Non esiste ne' e' registrabile un dominio http://armani> e quindi se consideriamo quest'ultimo come una> violazione di marchio allora sono violazioni> anche ARMANINI, CARMANI, C-ARMANI e così via.Se dici "Armani.it", ti suona come "Armanini" o "Carmani" o "C-Armani"? Se si, ti consiglio un buon logopedista, altrimenti la tua tesi non è valida.Mi spiace....ma Armani.it era un dominio che non doveva essere in alcun modo registrato da Luca.ryogaarmani.it e armani.com
La contesa di questi due nomi a dominio è acqua passata. Come siano finite entrambe le vicende è noto, basta andare a guardare i rispettivi domini. Mi spiace solo non aver compreso in che modo si siano chiuse entrambe le dispute, ma forse un giorno qualcuno ce lo spiegherà.AnonimoRe: 3428 = FIAT
- Scritto da: ryoga> > Se non lo sono è soltanto perchè> > ".NET" e "PIPPO.NET" sono due cose diverse, come> > lo sono "ARMANI" e "ARMANI.IT" > > Sbagliato... ARMANI e' il marchio, ARMANI.IT e'> il nome a dominio ITaliano per il marchio ARMANI.> > .NET e' un suffisso non un nome a dominio.Le regole sui marchi prevedono che questi siano tutelati anche se usati in combinazione con altre parole, ovunque cioè si possa ravvedere possibilità di confusione rispetto al marchio tutelato, tanto più se marchio di rinomanza. Da questo punto di vista ARMANI.IT o IT.ARMANI non fanno differenza, a prescindere dalle motivazioni tecniche che ne determinano l'uso. Se io registrassi il dominio ARMANI-FASHION.IT e Armani mi facesse causa avrebbe buone probabilità di vincerla, anche se ARMANI e ARMANI-FASHION sono due cose diverse.AnonimoRe: 3428 = FIAT
- Scritto da: Anonimo> Le regole sui marchi prevedono che questi siano> tutelati anche se usati in combinazione con altre> parole, ovunque cioè si possa ravvedere> possibilità di confusione rispetto al marchio> tutelato, tanto più se marchio di rinomanza.ok....capisco...pero' a questo punto basta che creo un marchio chiamato "AR" e bloccare cosi tutti gli altri marchi o presunti tali?ARmani, giugiARo... ?Non penso che sia cosi "massimizzata" come cosa....> Da> questo punto di vista ARMANI.IT o IT.ARMANI non> fanno differenza, a prescindere dalle motivazioni> tecniche che ne determinano l'uso. Se io> registrassi il dominio ARMANI-FASHION.IT e Armani> mi facesse causa avrebbe buone probabilità di> vincerla, anche se ARMANI e ARMANI-FASHION sono> due cose diverse.Infatti, pero' non penso che se registri ARMANI puoi pretendere l'uso di 176164 (corrispettivo della tastiera a toni ).... poi non so fino a che punto i soldi sono riusciti a corrompere le leggi....ryogaPerché......
......farsi tanti problemi per .it quando esistono .com, .net, .org, .info, etc. etc.?Fanc**o i .it e tanti saluti.AnonimoLa signora Milka ha il sito milka.fr
http://www.apogeonline.com/webzine/2005/03/29/18/200503291801La Signora Milka fa la sarta e nel 2001 ha registrato il suo sito, ovviamente la Kraft, quella delle sottilette gli ha fatto causa chiedendo il dominio e i danni.Quella delle sottilette ha il marchio milka, quella della mucca transgenica che ha il pelo viola, quindi vuole il sito della Signora sarta con le buone o le cattive e ovviamente l'ha ottenuto con le cattive.La buona notizia è che la Signora Milka non dovrà pagare i danni alla regina delle sottilette.Mi chiedo se l'articolo dell'avvocato Valentina favorirà questa tendenza diffusa oppure se l'ostacolerà. Lei non ne ha parlato.Mi pare che l'identità personale e un mezzo per affermarla ceda il passo al marchio che è una identità di un prodotto, di un oggetto.Detto in parole povere le persone devono cedere il passo agli oggetti quando i due aspetti non possono coesistere.Con quest'idea io non concordo.Evidentemente è stata istituzionalizzata l'importanza dei soldi come ricchezza materiale che ha la precedenza sui valori umani come l'identità espressa dal cognome.Anche qui si evidenzia come le nostre istituzioni politiche e giuridiche ritengano che tra una ricchezza materiale e una umana messe in alternativa sia da preferire nettamente la prima.Sandro kensanRe: La signora Milka ha il sito milka.fr
Concordo.Il fattoè che c'è anche (intendo in quei - forse rari - casi in cui il diritto concide con la legge che coincide con il senso comune della giustizia) un fondamento giuridico di questo discorso.Art. 41 Cost. ad esempio prevede che l'iniziativa economica privata "non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da arrecare danno (...) alla dignità umana". E poi (o prima) l'art. 2; il 21 etc. Tutto l'impianto, insomma.L'uomo viene (ops..forse dovrei usare il condizionale) prima di qualsiasi aspetto patrimoniale....L'art. 7 del codice civile tutela il diritto al nome e non esclude (a tal fine o da detto fine) il nome a dominio: in quante pronunce (ordinanze e rare sentenze) è stato utilizzato?Non dovrebbe prevale l'aspetto economico...AnonimoRe: La signora Milka ha il sito milka.fr
- Scritto da: Anonimo> Concordo.> Il fattoè che c'è anche (intendo in quei - forse> rari - casi in cui il diritto concide con la> legge che coincide con il senso comune della> giustizia) un fondamento giuridico di questo> discorso.> Art. 41 Cost. ad esempio prevede che l'iniziativa> economica privata "non può svolgersi in contrasto> con l'utilità sociale o in modo da arrecare danno> (...) alla dignità umana". E poi (o prima) l'art.> 2; il 21 etc. Tutto l'impianto, insomma.> L'uomo viene (ops..forse dovrei usare il> condizionale) prima di qualsiasi aspetto> patrimoniale....> L'art. 7 del codice civile tutela il diritto al> nome e non esclude (a tal fine o da detto fine)> il nome a dominio: in quante pronunce (ordinanze> e rare sentenze) è stato utilizzato?> Non dovrebbe prevale l'aspetto economico...Sarebbe interessante mettere a confronto in aspetti come questi, la costituzione europea e quella italiana.Ho sentito che la costituzione europea ha un impianto liberista e che per questo i francesi si stanno preparando a bocciarla. Un dato ultimo è 55% di no.Sandro kensanRe: La signora Milka ha il sito milka.fr
Scusate, non sono Anonimo, sono solo rincitrullito...Cmq, il discorso si allarga e non vorrei "scantonare".Io mi volevo solo limitare a sottolineare che, in realtà, la gerarchia dei valori esiste - da tempo - e non dovrebbe essere messa in discussione..ma, forse, è come scoprire l'acqua calda.Non so se questi fenomeni siano dovuti alla memoria corta o a scelte $$$$$, lobby & C., cmq, teoricamente finchè esiste una Corte Costituzionale, si potrebbe sperare sempre in una decisione finale che, nel caso concreto (non generalizziamo per carità) possa valutare quale aspetto debba prevalere, casomai il legislatore abbia sbagliato o se lo sia dimenticato...avvandrea67Molto banalmente...
Tempo fa se si desiderava registrare un dominio it che non corrisponde al proprio nome d'azienda occorreva giustificare la scelta, massimo un dominio per azienda ed i privati si beccavano quelli di terzo livello dati dai provider.Ma la voglia di guadagnare di piu' ha portato il nic a creare inutili casini.AnonimoNon ho capito una cosa
Queste norme riguardano i domini .it o si applicano in generale a tutti gli incauti che hanno la sventura di registrare un qualsiasi dominio ed essere cittadini italiani?Non vorrei dover creare una catena di società offshore per proteggere domini che qualcuno più finanziariamente dotato potrebbe contestarmi.Gatto SelvaggioCi hanno fregato
Se leggete il regolamento dell'authority c'è scritto che il nome a dominio non ha NIENTE a che vedere con il marchio.Questo vuol dire che chi prima arriva meglio alloggia.Poi la magistratura ha imposto il suo modo di vista e ha forzato delle regole che nella RA non esistevano. E lo faceva, IMHO, illecitamente.Adesso hanno risolto il problema dell'illecito scrivendo nero su bianco che un dominio non può essere uguale a quello di un marchio.Il problema è: se io registro prima il dominio e poi tu diventi famoso e pretendi il mio dominio perchè somiglia al tuo marchio?Non posso mica registrare un dominio e sperare che nessuno usi quel nome e diventi più famoso di me!radelRe: Ci hanno fregato
E ci fregheranno sempre.Un dominio è tuo se non interessa a nessuno e genera pochi contatti, se invece hai avuto una buona idea ed hai registrato un nome a dominio facile da ricordare chiunque con qualunque pretesto può trovare il sistema giusto per sottrartelo a meno che tu non sia un avvocato o tu non abbia un buon gruzzolo di euro per difenderti.Siamo in Italia.Anonimonuove riforme dopo il 2005
oltre il codice 2005, ci sono state altre novità e riforme del diritto industriale?viola ferriGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 1 apr 2005Ti potrebbe interessare