Bloccare i telefonini rubati con un chip

Bloccare i telefonini rubati con un chip

Un'azienda propone ai produttori di cellulari un chip che, riprogrammabile attraverso la rete mobile, è in grado di bloccare i telefoni rubati
Un'azienda propone ai produttori di cellulari un chip che, riprogrammabile attraverso la rete mobile, è in grado di bloccare i telefoni rubati


San Jose (USA) – Il produttore di chip Xilinx sostiene di aver trovato una soluzione facilmente attuabile per risolvere il problema dei ladri di telefoni cellulari: un chip che può essere riconfigurato attraverso la rete wireless per disattivare definitivamente un cellulare rubato.

Il chip, chiamato CoolRunner II CPLD (Complex Programmable Logic Device), si avvale della stessa tecnologia di programmazione a distanza già diffusamente adottata per aggiornare i dispositivi di rete da remoto.

Xilinx spiega che se un telefono contenente il chip viene perso o rubato, l’utente non dovrà far altro che contattare il proprio operatore di telefonia il quale, attraverso la rete mobile, invierà un segnale al chip per programmare il blocco della tastiera e delle altre funzioni del cellulare. L’azienda garantisce che anche nel caso venga cambiata la scheda SIM, il telefono rimarrà inutilizzabile.

La stessa tecnologia del chip può essere utilizzata per riattivare il telefono nel caso questo torni in possesso del suo legittimo proprietario.

Xilinx sostiene che il chip è in grado di consumare pochissima energia ed è sufficientemente piccolo per poter essere integrato in ogni dispositivo mobile dotato di numero di identificazione. Il chip dovrebbe incidere sul prezzo di un cellulare per circa 4.000 lire, un rapporto costo/beneficio giudicato da Xilinx come assolutamente conveniente.

L’azienda americana, che ha una filiale anche qui in Europa, sostiene di essere già in trattative con Nokia ed Ericsson per una possibile integrazione del suo chip nei prossimi dispositivi mobili dei due produttori.

Va detto, comunque, che per bloccare il cellulare in caso di furto, di recente in Italia gli operatori di telefonia mobile hanno trovato un accordo per impedire l’uso del telefonino sfruttando a questo proposito il numero IMEI, unico per ogni cellulare. Ma il chip Xilinx potrebbe superare le limitazioni di questo metodo.

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Pubblicato il
30 gen 2002
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