Roma – Sono tra i più seguiti strumenti di informazione politica eppure con una certa periodicità vengono messi “sotto processo” da sondaggi più o meno validi: sono i blog che questa volta sono finiti sotto l’occhio scrutatore di un provider americano, Hostway .
Dai dati raccolti su 2500 interviste, stando a quanto riferito da news.com , emerge che il 29% degli intervistati ritiene i blog più affidabili rispetto ai tradizionali giornali cartacei. Un dato che si è già letto più volte tra i risultati di altri sondaggi e che sembra quindi promuovere, pur con la sola sufficienza, la stampa tradizionale, da lungo tempo impegnata nel difendersi dalle nuove forme e vie dell’informazione. Ma è certo un dato che testimonia la crescente popolarità che soprattutto in certi settori, come l’informazione politica , i blog hanno raggiunto.
Prendendo comunque per buono il sondaggio si fanno ulteriori.. clamorose scoperte. Ad esempio che l’80% degli intervistati ritiene che i blog non debbano pubblicare informazioni sensibili sui privati cittadini, il 72% ha lo stesso pensiero riguardo ai gossip sulle celebrità, mentre il 68% crede che sia opportuno censurare ogni fuga di notizie su governatori, giudici e politici.
Il risultato più interessante fornito dal sondaggio ha molto a che vedere con l’affare Mac-mini : i blogger, secondo il 52% dei sondati, dovrebbero godere degli stessi diritti dei giornalisti .
Ma c’è anche un’altra verità, se di verità si può parlare, che emerge dal sondaggio: parrebbe che gli utenti americani, nonostante le recenti discussioni parlamentari riguardo all’uso elettorale dei diari elettronici, non abbiano chiaro che cosa sia un blog. Il 30% ha infatti ammesso di non avere mai sentito questa “buffa” parola. Un altro 30% di non averne mai letto uno. Nonostante questo ultimo dato, i blog sembrano affermarsi come lo strumento preferito dall’elettorato per orientarsi sulle scelte politiche. Non sarà una rivoluzione ma, per lo scorno di qualcuno, è forse un pezzo di evoluzione.
T.L.