Blue Gene scruta il cielo europeo

Blue Gene scruta il cielo europeo

Il nuovo supercomputer, il più veloce d'Europa, aiuterà gli astronomi olandesi nella ricerca delle origini dell'universo. Gestirà i dati provenienti da una rete di migliaia di radiotelescopi
Il nuovo supercomputer, il più veloce d'Europa, aiuterà gli astronomi olandesi nella ricerca delle origini dell'universo. Gestirà i dati provenienti da una rete di migliaia di radiotelescopi


Amsterdam – Dopo aver scalato la vetta dei supercomputer più potenti al mondo, Blue Gene ottiene ora anche la palma di più veloce d’Europa. Il record va ad un sistema “dal gene blu” installato da IBM presso la “Netherlands Foundation for Research in Astronomy” ( ASTRON ), una delle più celebri organizzazioni astronomiche europee.

Il nuovo supercomputer BlueGene/L, presentato ieri dal ministro olandese per l’istruzione e la scienza Maria van der Hoeven, costituirà il cuore di un nuovo tipo di radiotelescopio sviluppato da ASTRON e fornirà una potenza di calcolo di 27,4 Teraflops. La pubblicazione della prossima classifica Top500 dei
supercomputer è prevista per il prossimo giugno, ma se fosse pubblicata oggi IBM afferma che il sistema appena installato a Groningen si collocherebbe al quarto posto per potenza: ciò ne fa il più veloce supercomputer in Europa.

“La grande sfida che ASTRON sta affrontando nel campo della ricerca sulla formazione dell’universo richiede l’elaborazione di una quantità di dati senza precedenti”, ha affermato Dave Turek, vice presidente del settore Deep Computing di IBM.

Il Blue Gene commissionato da ASTRON raccoglierà ed analizzerà le informazioni raccolte dalla sua rete di “telescopi software”, chiamata Low Frequency Array ( LOFAR ). A differenza degli attuali osservatori, che utilizzano grandi specchi ottici o parabole radio per puntare le galassie più distanti, ASTRON si servirà di più di 25.000 semplici antenne radio, distribuite attraverso tutti i Paesi Bassi e lo Stato tedesco della Bassa Sassonia. Blue Gene combinerà e interpreterà i segnali provenienti da tutte queste antenne in tempo reale.

LOFAR è in grado di captare segnali distanti fino a 13 miliardi di anni luce dalla Terra, il che gli permetterà di risalire a ritroso nel tempo fino alla nascita delle prime stelle e galassie dopo la formazione dell’universo, cioè l’evento noto come Big Bang. Un consorzio di università, istituti di ricerca e aziende avvierà una serie di programmi di ricerca con il telescopio quando questo diverrà operativo, nel 2006.

Le antenne radio saranno collegate mediante una rete a fibre ottiche al supercomputer, collocato presso il Computing Centre dell’Università di Groningen. Blue Gene elaborerà un quantitativo di dati pari a circa 800 gigabyte al secondo: in pratica tratterà ogni secondo una massa d’informazioni equivalente a quella memorizzata su 800 CD o 20 DVD.

Il sistema, costituito da 12.000 processori PowerPC, occupa una superficie di 6 metri quadri, pesa 5 tonnellate e consuma 150 KW. “Si può definire, se raffrontato ai tradizionali supercomputer, una macchina compatta e a basso consumo energetico”, ha affermato IBM.

Verso la fine dello scorso anno il colosso di Armonk ha annunciato lo sviluppo in Europa di un altro supercomputer, chiamato MareNostrum , che quando completato sarà in grado di macinare 40 Tflops.

Sul progetto LOFAR si veda anche Una spaziale macchina… del tempo .

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Pubblicato il 27 apr 2005
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