Bluetooth 1.2, promessa senza fili

Bluetooth 1.2, promessa senza fili

Sopravvissuto ad un debutto infelice e a molti pronostici avversi, Bluetooth rinnova la propria sfida al mercato con un aggiornamento che promette più efficienza e affidabilità. Ecco mister Bluetooth 1.2
Sopravvissuto ad un debutto infelice e a molti pronostici avversi, Bluetooth rinnova la propria sfida al mercato con un aggiornamento che promette più efficienza e affidabilità. Ecco mister Bluetooth 1.2


Overland Parks (USA) – In questi tre anni di vita, Bluetooth è stato dato per morto svariate volte e ancor oggi c’è chi non scommetterebbe un soldo sul suo futuro. Nonostante questo, la tecnologia wireless a corto raggio inventata da Ericsson, ed oggi sviluppata e promossa dal consorzio Bluetooth Special Interest Group (SIG), ha raggiunto proprio di recente alcune pietre miliari, fra cui il superamento dei 1.000 dispositivi certificati e, nel corso del terzo trimestre, del tasso di vendita di un milione di unità per settimana.

Dopo aver dedicato tutti i suoi sforzi nell’eliminare i problemi che affliggevano la prima versione dello standard, fra cui le incompatibilità fra differenti implementazioni della tecnologia e l’inefficienza dei meccanismi di configurazione automatica della connessione, la scorsa settimana il Bluetooth SIG ha rilasciato un aggiornamento alle proprie specifiche che promette di risolvere alcune delle lacune tecniche rimaste aperte nelle specifiche 1.1 (risalenti al marzo del 2001).

La più grossa novità introdotta dalla Bluetooth Core Specification Version 1.2 è rappresentata dall’ Adaptive Frequency Hopping (AFH), una tecnica pensata per ridurre al minimo le interferenze fra le varie tecnologie wireless che condividono la gamma di frequenze dei 2,4 GHz. L’AFH si preoccupa di analizzare dinamicamente lo spettro in cerca delle frequenze già occupate da altri dispositivi, come i telefoni cordless e i device Wi-Fi (802.11b/g), e utilizzare solo quelle disponibili: secondo gli esperti questo può tradursi, in ambienti con molte interferenze, in un sensibile incremento delle prestazioni.

Esistono due diversi tipi di AFH: quello attivo, dove i ricetrasmettitori Wi-Fi e Bluetooth risiedono sullo stesso sistema e possono scambiarsi fra loro informazioni sulle frequenze utilizzate, e quello passivo, dove i due moduli risiedono su sistemi differenti e non possono interagire: in quest’ultimo caso il dispositivo Bluetooth è obbligato a determinare le frequenze utilizzate in modo autonomo e consumare, per questo, un maggiore quantitativo di risorse e memoria.

Apple è stato fra i primi produttori ad adottare, negli scorsi mesi, l’AFH nei propri dispositivi Bluetooth, quali tastiere e mouse senza fili: l’azienda ha anche rilasciato firmware aggiornati che permettono di integrare questa funzione in tutti i vecchi device.

Ecco le altre novità di Bluetooth 1.2.


L’altra miglioria promessa dalle nuove specifiche 1.2 riguarda la velocità di instaurazione della connessione fra periferiche, un aspetto che lo scorso anno il Bluetooth SIG si ripromise di affinare con il varo del progetto “Five Minute Ready” (pronto in cinque minuti). La nuova versione di Bluetooth include diversi nuovi metodi per la ricerca dei dispositivi che, attraverso l’adozione di algoritmi ottimizzati, riducono i tempi necessari affinché due o più dispositivi “si vedano” e siano pronti a scambiarsi dati: i progettisti hanno fatto in modo che i benefici apportati da queste nuove tecniche possano essere parzialmente sfruttati anche nel caso in cui solo il dispositivo ricevente sia aggiornato alla versione 1.2 dello standard.

Il nuovo Bluetooth promette infine una migliore qualità nella trasmissione di contenuti multimediali, quali audio, video e voce, grazie all’impiego di nuovi metodi per la correzione degli errori e ad una implementazione più efficiente del link fisico per le connessioni sincrone.

Nell’esporre le novità delle nuove specifiche, il Bluetooth SIG non ha fatto cenni alla sicurezza, un fattore che ha acquisito importanza soprattutto con il diffondersi dei dispositivi Bluetooth di classe 1 in grado di trasmettere fino a 100 metri di distanza, una portata dieci volte superiore a quella raggiungibile dai più comuni dispositivi di classe 2 e 3. Sui problemi di sicurezza di Bluetooth hanno di recente dedicato un’analisi, consultabile qui in formato PDF, gli esperti di @stake .

Il Bluetooth SIG afferma di aver curato in modo particolare la compatibilità delle nuove specifiche con le vecchie garantendo che “la quasi totalità dei device oggi dotati di Bluetooth interagiranno agevolmente con i prodotti basati sulle nuove specifiche”.

Il consorzio prevede che i primi prodotti basati sulla nuova versione di Bluetooth arriveranno sul mercato a partire dal prossimo trimestre, ma i grandi volumi sono attesi entro 12-18 mesi. Un certo numero di produttori ha già annunciato la fabbricazione di chip conformi alle specifiche 1.2 di Bluetooth: fra questi vi sono la britannica Cambridge Silicon Radio , l’olandese Philips Semiconductors e le americane SiliconWave e Micro Devices . La società di indagini di mercato IMS Research ha pronosticato che per la fine del 2003 i chip Bluetooth introdotti sul mercato ammonteranno a 50 milioni.

Nell’ultimo anno un numero crescente di produttori ha proposto sul mercato soluzioni wireless in grado di offrire, su di un solo chip, il supporto agli standard wireless più comuni, fra cui Bluetooth e Wi-Fi.

Fra i dispositivi a cui Bluetooth si rivolge vi sono tastiere, mouse, cuffie, telefoni, PDA, player audio portatili, videocamere e fotocamere digitali, notebook e dispositivi di archiviazione portatili.

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Pubblicato il
11 nov 2003
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