BREIN, caricamento camuffato?

BREIN, caricamento camuffato?

Prove schiaccianti portate in aula dall'anti-pirateria olandese. Sul servizio di indexing FTD si procede alla condivisione illecita. Ma a farlo sarebbero stati gli stessi uomini dell'associazione contro la pirateria
Prove schiaccianti portate in aula dall'anti-pirateria olandese. Sul servizio di indexing FTD si procede alla condivisione illecita. Ma a farlo sarebbero stati gli stessi uomini dell'associazione contro la pirateria

Il campo di battaglia è ormai già stato preparato: una corte di Haarlem decreterà l’esito di uno dei più cruenti scontri a fuoco tra l’anti-pirateria olandese e i presunti responsabili di condivisioni selvagge a mezzo link. Tra i legali dell’attivissima associazione BREIN e il noto servizio di indexing su Usenet FTD.

L’accusa si è già pronunciata: FTD è un servizio che permette ai suoi utenti di scaricare illegalmente film, musica e show televisivi. Non solo. Il servizio di indexing presente su Usenet faciliterebbe la procedura di upload dei vari contenuti illeciti . Un assunto confermato da prove evidenti portate al giudice dalla squadra legale di BREIN.

Gli stessi utenti di FTD avrebbero indicato all’associazione olandese l’esatta localizzazione di film e musica tra i vasti meandri di Usenet . Una prova contestata dai legali del servizio di indexing , dal momento che nessuna procedura di upload sarebbe stata portata a termine dagli utenti.

Almeno restando nel gruppo degli abituali utenti di FTD. C’è infatti un articolo apparso tra le pagine online della testata specializzata TorrentFreak , che ha sottolineato come almeno 15 uomini di BREIN si siano infiltrati su Usenet. Camuffatisi da comuni utenti, gli investigatori dell’anti-pirateria avrebbero provveduto al caricamento dei contenuti .

Per poi costruire ad arte le schiaccianti prove a carico di FTD. Sembra infatti che almeno tre nickname siano stati collegati allo stesso indirizzo IP, riconducibile a sua volta ad un dipendente di BREIN. L’associazione anti-pirateria ha tuttavia contestato l’articolo, sottolineando come il lavoro degli investigatori sotto copertura sia votato alla semplice osservazione delle attività illecite su Usenet.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 18 ott 2010
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