Roma – Il World Wide Web Consortium, il W3C, l’organismo che si occupa di definire gli standard centrali dello sviluppo del Web, è sul punto di varare una nuova policy per quanto riguarda la definizione degli standard che ha tutto il sapore di una svolta epocale.
La bozza della nuova policy mira a far sì che tutte le raccomandazioni del W3C possano essere seguite con tecnologie i cui brevetti siano liberi da royalty. Una novità che porrebbe fine ai problemi enormi fin qui incontrati nella definizione degli standard web, standard che più di una volta si è rischiato finissero nella trappola di brevetti sottoposti a royalty per il loro utilizzo.
Quello che il W3C sta preparando, dunque, è una situazione nella quale chiunque, in qualsiasi luogo, possa ricorrere agli standard web senza trovarsi di fronte alla necessità di pagare qualcun altro per l’uso di brevetti. Una situazione che i sostenitori dell’open source in queste ore celebrano come una propria vittoria, in quanto sono proprio alcuni esponenti del movimento del Software Libero, come Bruce Perens o Larry Rosen, ad aver spinto in questa direzione.
Tutto deciso dunque? No, il processo di revisione della policy è ancora lungo. Quello attuale è nello status di “Last Call Working Draft”, un livello di analisi della nuova policy che comporta la richiesta agli interessati e ai membri del W3C di inviare le proprie opinioni sulla stessa, attraverso la mailing list pubblica di www-patentpolicy-comment@w3.org, entro il prossimo 31 dicembre.
Sulla base dei commenti pervenuti lavorerà il Council del W3C che dovrà decidere se adottare definitivamente la nuova policy.