BSA, webpagine gogna per i pirati

BSA, webpagine gogna per i pirati

L'alleanza dell'antipirateria si mette d'accordo con i provider. I siti tirati giù dalla rete perché "covi di pirati" del software vengono sostituiti per qualche tempo da pagine di denuncia della BSA
L'alleanza dell'antipirateria si mette d'accordo con i provider. I siti tirati giù dalla rete perché "covi di pirati" del software vengono sostituiti per qualche tempo da pagine di denuncia della BSA


Web – “Siamo spiacenti, questo sito è stato disattivo dall’Internet Service Provider come richiesto dalla Business Software Alliance. Per maggiori informazioni sulla pirateria del software cliccare sui link qui sotto”: questo il messaggio che la pagina-gogna messa a punto dalla BSA presenta ai navigatori che si recano su un sito tirato giù perché colpevole di alimentare il traffico online di software pirata.

La BSA, che spera nella collaborazione degli ISP per tenere su le pagine di denuncia il più a lungo possibile, ha affermato che in questo modo spera di dare maggiore solidità al commercio legale di software. Ma i progetti dell’alleanza delle imprese di settore impegnata nella lotta alla pirateria in tutto il mondo, non si fermano qui. Il prossimo passo, è stato infatti detto, sarà quello di procedere con lo stesso metodo con tutte le pagine coinvolte in forme di “attività illegale sul software”, una definizione che comprende tutte le pagine pubblicate online che spiegano metodi di infiltrazione nei programmi o di scardinamento di password.

Non è chiaro, però, come la BSA la metterà con le autorità americane. Con una sentenza rivoluzionaria, infatti, nei giorni scorsi è stato affermato che negli USA si può pubblicare online qualsiasi codice software perché è considerato “libera espressione” e come tale è un’attività protetta dal Primo emendamento.

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Pubblicato il
14 apr 2000
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