Londra – Ritardi nell’attivazione dei servizi ISDN, poca efficienza nell’affrontare le opportunità dell’ADSL: in questi giorni si accumulano le accuse contro British Telecom, una delle maggiori aziende di telecomunicazioni europee. BT ha contrattaccato annunciando progetti di grande impatto per il traffico internet inglese.
Il cuore delle iniziative è un nuovo backbone, cioè una infrastruttura di connessione in grado di far correre i dati 60 volte più veloci di quanto accada comunemente oggi, e pronta a crescere fino a 300 volte lo stato attuale.
Una sorta di megalinea che sta per entrare in funzione e che rientra in un piano quinquiennale da quasi quattro miliardi di euro. Un cavo basato su IP e realizzato in gran parte con sistemi in fibra ottica. Secondo BT il cavo consentirà alle attività internet britanniche di crescere ulteriormente e di ridurre il costo delle connessioni. Non solo, spiegando che ogni anno il traffico dati aumenta del 400 per cento, BT ha affermato che con questa struttura il traffico potrà crescere senza limiti perché “l’ultralinea” potrà essere sempre ampliata e potenziata.
Non si placano però le critiche riportate anche dal New York Times e rivolte a BT rispetto a quella che viene valutata come un’offerta deludente sulle linee veloci, ISDN e ADSL. Critiche che si sono allargate anche “all’ambasciatore tecnologico” che il primo ministro Tony Blair ha nominato nei mesi scorsi e il cui ruolo viene ampiamente messo in discussione. Secondo il New York Times i ritardi di BT sulle nuove linee veloci sono un retaggio del passato monopolista dell’azienda.