Roma – Il meglio del meglio del web per cellulari? Lo offre Buzzwire all’indirizzo m.buzzwire.com , o almeno questo è l’intento della società fondata nel 2006 per offrire servizi di streaming in mobilità e ora impegnata nel campo dell’aggregazione dei contenuti . Il numero di utenti della Rete che utilizzano gli smartphone aumenta in maniera sostanziale, e secondo il CEO Greg Osberg Buzzwire rappresenta “il primo sito dedicato al 100 per cento al meglio del web mobile, con niente a che fare con il web per PC”.
Dal 2006 a oggi gli internauti che si torturano utilizzano Internet in mobilità è raddoppiato, sino ad arrivare a 40 milioni. Ma tali cifre rappresentano comunque solo il 16 per cento dei possessori di cellulari, melafonini e googlefonini vari, una cifra che evidentemente ancora si presta a notevoli margini di miglioramento.
Il funzionamento di Buzzwire non è dissimile dal portale di social bookmarking Digg , visto che anche qui sono gli utenti a proporre, valutare e votare i contenuti e le pagine (rigorosamente “smartphone-oriented”) da visitare. Particolare discordante è però la presenza di quattro editor che serviranno da supporto (soprattutto inizialmente) al web surfing e alle proposte di pagine interessanti su cui trascorrere i viaggi in metropolitana o le serate noiose al ristorante .
Tra le possibilità aggiuntive del servizio si conta una funzionalità di bookmarking vera e propria per accedere alle risorse interessanti in un secondo momento, e la possibilità di seguire (come su Twitter) l’attività di browsing degli altri utenti. Il guadagno, per Buzzwire, dovrebbe infine fluire dall’onnipresente advertising , pronto a fare il salto tecnologico dal PC al cellulare anche se in maniera alquanto prudente, vista la diversità del contesto degli smartphone rispetto a un computer tradizionale.
Tra i primi partner di Buzzwire c’è TVGuide.com , un sito visitato ogni mese 16 milioni di volte ma che in versione mobile di visite ne riceve 500mila . Paul Greenberg, general manager di TVGuide , ci tiene a comunicare che la partnership con Buzzwire è “parte di una più ampia strategia per far sì che noi si raggiunga i consumatori dovunque essi siano”. Che questi ultimi lo vogliano o meno.
Alfonso Maruccia