Houston (USA) – I supercomputer basati su chip Intel e sistema operativo Linux stanno trovando terreno fertile nel campo accademico e scientifico e, in modo particolare, nel lucroso mercato della ricerca petrolifera. Seguendo le orme di Conoco, Shell e Saudi Aramco, BP è il nuovo gigante della petrolchimica ad aver commissionato un mostro di calcolo basato su Linux per la ricerca di nuovi giacimenti di petrolio e gas naturale.
Con sede a Houston, il centro di ricerca sismica avanzata di BP comprende ora un cluster HPC (High Performance Computing) costituito da 259 sistemi HP RX5670 basati su oltre 1.000 processori Itanium 2 che, in totale, forniscono 4 teraflop e 8.000 GB di memoria: questa cospicua potenza di calcolo viene impiegata per generare e analizzare immagini delle strutture subsuperficiali del terreno e dei relativi idrocarburi.
“Per ottimizzare la procedura di perforazione dal punto di vista dei costi e della produttività dobbiamo raccogliere una quantità notevole di dati sismici, che devono poi essere analizzati in modo rapido e accurato”, ha spiegato Keith Gray, responsabile del centro HPC di BP. “La combinazione dei server basati su processori Itanium 2 e su Linux con i tool software e i servizi Intel ci offre la potenza per produrre risultati più definiti in tempi sensibilmente ridotti”.
Per Itanium 2 questa commessa rappresenta uno dei suoi più importanti passi intrapresi nel settore dei sistemi enterprise ad alte prestazioni, una fascia di mercato dove è necessario coniugare affidabilità, scalabilità e potenza.
Il mercato dei supercomputer basati su economici cluster di server sta crescendo in fretta e vede come piattaforma più gettonata quella Lintel, ovvero l’accoppiata fra il sistema operativo Linux e l’hardware standard dei PC. Entrata in questo business solo di recente, HP si è mossa molto velocemente stringendo una partnership con una start-up che ha già maturato una notevole esperienza del settore dei supercomputer basati su Linux, Linux NetworX , e garantendosi una commessa per la costruzione di un supercomputer Linux da 25 milioni di dollari per il Dipartimento americano per l’Energia (DoE).