Forse è colpa di Internet: non solo terra di pedopornosatanisti , ma anche di WebTV, streaming e video-on-demand. Fatto sta che si ritorna a parlare del principio con cui regolare il pagamento del canone RAI. E il Governo sta pensando, con il Ministro dello Sviluppo Economico, di legarlo , senza troppi fronzoli, alla corrente elettrica.
La nuova proposta che ha intenzione di presentare (o col decreto milleproroghe o comunque entro l’anno) il neo-ministro Paolo Romani, infatti, intende fare chiarezza su cosa determina il bisogno di pagare il canone della TV pubblica: al momento è legato al possesso di un apparecchio che possa ricevere il segnale RAI. Ma non è specificato cosa si intenda per apparecchio atto alla ricezione: per esempio l’attuale necessità di un decoder di digitale terrestre non dovrebbe permettere di considerare automaticamente tutti i televisori, senza poi parlare dei computer con connessione Internet. Sommando tutto questo, insomma, il canone è soggetto a confusione, dibattito e, di conseguenza, un alto livello di sommerso : “Circa il 30 per cento di chi dovrebbe pagare il canone – dice Romani – non lo fa”. Oltretutto, sembrerebbe, il Ministro non distingue tra abitazioni, uffici ed esercizi pubblici: anche i titolari di luoghi di lavoro, dunque, dovranno passare nella trafila di dimostrazione di non possesso.
Per questo il Ministro ha pensato ad una soluzione semplice : “A tutti i titolari di un contratto di fornitura di elettricità, siano essi famiglie o pubblici esercizi o professionisti, verrà chiesto di pagare il canone, perché, ragionevolmente, se uno ha l’elettricità ha anche l’apparecchio TV”.
Insomma, tutti colpevoli fino a prova contraria: “Chi non ha la televisione dovrà dimostrarlo e solo in quel caso non pagherà”. Resta da vedere se una dimostrazione di non possesso di un bene mobile sia o meno fattibile. E se con l’arrivo delle nuove tecnologie non si possa usare un metodo differente per individuare gli utenti RAI.
Il Ministro, poi, non nega la possibilità che il canone possa subire il prossimo anno un aggiustamento al rialzo : ma, dice, se tutti lo pagheranno la “metà delle nuove risorse incassate potrà andare alla Rai e metà a decremento del canone”. Così che dall’anno successivo si riduca nuovamente, ”secondo il principio che se pagano tutti, pagano meno”.
Claudio Tamburrino
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alla luce di tutto ciò
si capisce che ms è un'azienda di cui non ci si può fidarea tutti quelli che applaudono a mono come al messia della programmazione linux chiedo di riconsiderare le loro posizionialla fin fine noi abbiamo qt a che diavolo ci serve un clone di .net?collioneRe: alla luce di tutto ciò
alla luce di cosa? Abbiamo letto lo stesso articolo?Mono non si deve fidare di nessuno, non usa codice microsoft e' opensource e reimplementato da 0.Le qt sono cosa buona e giusta ma il .net e' ben altro.passanteRe: alla luce di tutto ciò
Non usa codice Microsoft, ma reimplementa le sue tecnologie. Probabilmente viola molti suoi brevetti senza saperlo. Ci sono state discussioni accese su questo in passato. Io non la vedo in maniera così estrema - non mi pare particolarmente immorale usare Mono - però ritengo che affidarsi troppo a quella piattaforma sia rischioso per le distribuzioni GNU/Linux.uno nessuno centomilam ilionidimi liardiRe: alla luce di tutto ciò
- Scritto da: uno nessuno centomilam ilionidimi liardi> Non usa codice Microsoft, ma reimplementa le sue> tecnologie. Probabilmente viola molti suoi> brevetti senza saperlo. Ci sono state discussioni> accese su questo in passato. Io non la vedo in> maniera così estrema - non mi pare> particolarmente immorale usare Mono - però> ritengo che affidarsi troppo a quella piattaforma> sia rischioso per le distribuzioni> GNU/Linux.La reimplementa usando tecnologia Open come Mozilla (istallalo e vedrai) e non è uguale alla tecnologia Microsoft tanto che si devono fare delle correzioni al programma se si vuole portare dal MS al Mono. Stanno ben attenti ad non toccare copyright Microsoft, ma si ritrova pur sempre in concorrenza/inseguimento con MS, questo che avvantaggia la Microsoft.CiaomdaRe: alla luce di tutto ciò
qt e .net di fatto fanno le stesse cosei programmi che puoi fare in .net li puoi benissimo fare in qtdetto ciò mi pare di capire che sorvoli allegramente sulla faccenda brevettiil fatto che mono è opensource non significa un tubo se poi vai a violare brevetti msnon è che l'opensource ha una dispensa speciale per violare tutti i brevetti di questo mondocollioneRe: alla luce di tutto ciò
- Scritto da: collione> alla fin fine noi abbiamo qt a che diavolo ci> serve un clone di .net?in un mondo ipoteticamente perfetto a rendere gli applicativi indipendenti dal sistema operativo. è difficile arrivare a tanto, ma qualcuni ci prova e io ringrazio,non soRe: alla luce di tutto ciò
- Scritto da: non so> in un mondo ipoteticamente perfetto a rendere gli> applicativi indipendenti dal sistema operativo. è> difficile arrivare a tanto, ma qualcuni ci prova> e io> ringrazio,E va, va.Una volta c'era il cobol, poi venne java, ed infine siccome il dio MicroSUCK, quello che diceva che internet non sarebbe mai decollata e fondo quella cagata di msn (MicroSUCK Network), decise che java, che NON poteva controllare e NON riusciva a comperare non andava bene e tiro fuori C#, con la differenza che il cobol esiste tutt'ora, java se continua cosi' sparira' e se raccogliamo abbastanza soldi da dare a BinLaden, anche MicroSUCK :-)))giorgioneRe: alla luce di tutto ciò
- Scritto da: non so> - Scritto da: collione> > alla fin fine noi abbiamo qt a che diavolo ci> > serve un clone di .net?> > in un mondo ipoteticamente perfetto a rendere gli> applicativi indipendenti dal sistema operativo. è> difficile arrivare a tanto, ma qualcuni ci prova> e io> ringrazio,Ma non doveva essere Java a far questo? Ah, già, dopo che Microsoft non è riuscita a impossessarsi di Java doveva pur far qualcos'altro...Comunque oltre a Java, che normalmente non è preinstallato "di serie" sui sistemi unix, c'è anche Python che ti permette di scrivere una volta il programma e poi eseguirlo ovunque (per non dire che scrivere e leggere programmi in Python è piacevolissimo). E Python è preinstallato di solito su tutti i sistemi unix, non ultimo Mac Os X.Se Microsoft voleva darci una piattaforma per sviluppare software indipendente dal sistema operativo, bastava installare un interprete Python di serie con Windows, e magari sviluppare questo.Perché sprecare tempo, energie e denaro per reinventare la ruota???(mia personalissima risposta: perché così, con l'illusione del framework indipendente dal sistema operativo, sono riusciti ad evitare che gli sviluppatori guardassero a prodotti della concorrenza, e ad ri-attrarre sviluppatori che si stavano muovendo verso altre piattaforme)gerlosRe: alla luce di tutto ciò
- Scritto da: gerlos> Perché sprecare tempo, energie e denaro per> reinventare la> ruota???Perche' se la ruota fa pena ci si rimbocca le maniche e fai di meglio. Spero tu non voglia paragonale il .net con le lib multipiattaforma python...passanteRe: alla luce di tutto ciò
- Scritto da: gerlos> (per> non dire che scrivere e leggere programmi in> Python è piacevolissimo).cosa cosa cosa???ma per piacere... un linguaggio in cui i blocchi sono delimitati dall'indentazione... (non voglio dire che l'indentazione sia sbagliata, anzi... ma non puoi usarla per questi scopi).inoltre non sono per niente fan della programmazione multi-paradigma: di certo lascia liberta' al programmatore, ma puo' incasinare per bene le cose...A parte che se si e' bravi a programmare anche il C e' facile da leggere, se veramente vuoi vedere un linguaggio facile da leggere prendi Ada.scolaRe: alla luce di tutto ciò
- Scritto da: non so> - Scritto da: collione> > alla fin fine noi abbiamo qt a che diavolo ci> > serve un clone di .net?> > in un mondo ipoteticamente perfetto a rendere gli> applicativi indipendenti dal sistema operativo. è> difficile arrivare a tanto, ma qualcuni ci prova> e io> ringrazio,Io direi che serve più a scrivere programmi complessi in modo più efficiente.Zucca VuotaSoftware Libero
Sono ormai tanti anni che Mariuccia scrive su PI e sono ormai tanti anni che, ad ogni suo articolo, arrivano dozzine di commenti più o meno agitati che fanno notare i suoi errori, più o meno grossolani. E dopo tanti anni e tante dozzine di correzioni più o meno inalberate, Mariuccia non ha ancora capito che UNIX non è software libero. Secondo voi lo fa apposta per farci arrabbiare?uno nessuno centomilam ilionidimi liardiRe: Software Libero
- Scritto da: uno nessuno centomilam ilionidimi liardi> Sono ormai tanti anni che Mariuccia scrive su PI> e sono ormai tanti anni che, ad ogni suo> articolo, arrivano dozzine di commenti più o meno> agitati che fanno notare i suoi errori, più o> meno grossolani. E dopo tanti anni e tante> dozzine di correzioni più o meno inalberate,> Mariuccia non ha ancora capito che UNIX non è> software libero. Secondo voi lo fa apposta per> farci> arrabbiare?Certo! Se no come discutiamo?(rotfl)Comunque la Novell vuole cedere il copyright (salvo qualcosina) alla SUSE e molti copyright sono già Open come quelli che interessano il BSD.(linux)CiaomdaRe: Software Libero
Il copyright è copyright, non è nè open nè closed. Le varie varianti di BSD hanno in parte licenze libere e in parte no, ma comunque sia il codice sia i marchi registrati non appartengono a Novell.Poi che Novell ceda alcuni marchi a SuSE non capisco bene cosa comporti, visto che SuSE è di Novell.uno nessuno centounoquando scadono i brevetti?
io so che i brevetti non sono infiniti: prima o poi - molto poi - scadono.Sono scaduti quelli sulle immagini gif, qunado scadono quelli su unix? e quelli su fat?attonitoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 25 nov 2010Ti potrebbe interessare