La discussione sul recentemente svelato Samsung Gear VR si fa animata, con il responsabile tecnologico di Oculus John Carmack che descrive le difficoltà che questo genere di tecnologia pone allo sviluppo su mobile e il CEO dell’azienda che confessa: il caschetto virtuale per cellulari è ancora sperimentale ma promette molto bene per il futuro.
Carmack parla di Gear VR in una breve intervista con Gamasutra , descrivendo i risultati delle esperienze di prima mano che ha fatto in quanto responsabile tecnologico (CTO) di Oculus Rift: il caschetto di Samsung è basato sul kit di sviluppo (SDK) di Oculus, ma anche solo farlo funzionare in ambiente mobile è stato a dir poco complicato. Per essere precisi, Carmack definisce la produzione di codice su Android come un inferno in terra: in genere il passaggio da una piattaforma all’altra è sempre complicato, sostiene il geniale programmatore di Doom e Quake, ma nel caso del porting dell’SDK di Oculus sul sistema operativo mobile di Google lo strazio si è rivelato peggiore di tutti gli altri possibili inferni.
Per Carmack il problema principale è la necessità obbligata, per chi sviluppa su Android, di lavorare con Java piuttosto che con codice nativo in virtù del fatto che sulla piattaforma di Google sono molti gli incentivi a fare in tal modo. Ma non si tratta solo di questo, visto che un altro problema forse ancora più grave del codice sta nell’hardware: i dispositivi mobile non reggono le applicazioni ad alte performance, rivela Carmack, e anche solo il tentativo di sfruttare tutti e 4 i core di un moderno SoC ARM per cellulari porta inevitabilmente al surriscaldamento e al thermal throttling del processore nel giro di pochi minuti.
La realtà virtuale su mobile non ha dunque futuro? Per Carmack c’è possibilità di sviluppo per questo genere di applicazioni, anche se molto limitate nello scopo come la realizzazione di app VR capaci di fornire brevi esperienze virtuali – così da non tassare eccessivamente il processore – o di agire da dimostrativo di software molto più complesso ed elaborato pensato per girare su un computer propriamente detto.
Anche per il CEO di Oculus i caschetti VR per gadget mobile hanno un futuro, un futuro “eccitante” ma che al momento deve scontrarsi con una tecnologia che è ancora, a tutti gli effetti, sperimentale e non pronta per il mercato di massa. Tanto più che il prezzo di Gear VR è di 200 dollari, secondo quanto anticipato da Samsung (prezzo che dovrebbe tradursi in 200 euro, stando alle voci circolate all’IFA), un costo a cui va aggiunto quello del nuovo smartphone Galaxy Note 4 – necessario per l’interfacciamento con il caschetto – che dovrebbe attestarsi sui 750 euro sul mercato italiano.
Alfonso Maruccia