Cellcrypt blinda le telefonate con il VoIP

Cellcrypt blinda le telefonate con il VoIP

Una startup britannica ha sviluppato una tecnologia per proteggere le conversazioni telefoniche da ficcanaso autorizzati e abusivi
Una startup britannica ha sviluppato una tecnologia per proteggere le conversazioni telefoniche da ficcanaso autorizzati e abusivi

Molte persone danno per scontato che i contenuti di una conversazione telefonica su cellulare rimangano noti solamente agli interlocutori ufficiali (ossia chi ha chiamato e chi ha risposto) e sono pochi gli utenti che temono di essere oggetto di intercettazioni, fenomeno non raro anche in Italia. Ai più prudenti e guardinghi, che si avvalgono di soluzioni alternative nel timore orecchie indiscrete, si rivolge una nuova tecnologia sviluppata da Cellcrypt , che promette telefonate sicure .

L’azienda, guidata da Claes Bergstedt (ex responsabile commerciale di Psion) ha messo a punto una soluzione di sicurezza telefonica che ha come target forze dell’ordine, istituzioni, utenti business che trattano spesso informazioni di importanza critica, e più in generale chiunque tenga alla riservatezza delle proprie telefonate.

Fino ad oggi questo obiettivo poteva essere raggiunto con gli efficaci (ma costosi) cellulari a prova di intercettazione di General Dynamics , oppure con dispositivi di crittografia da applicare al telefonino. Da Cellcrypt, invece, dichiarano di essere in grado di rendere sicure le telefonate con un proprio software – da installare su cellulari e smartphone – che utilizza la tecnologia VoIP e che può sfruttare connessioni dati su rete mobile o in WiFi.

La soluzione si chiama Cellcrypt Communicator ed è disponibile in due declinazioni: Cellcrypt Mobile , applicazione compatibile con sistemi Nokia S60 Symbian 9.1 (e in futuro anche per Windows Mobile e BlackBerry) e Cellcrypt PBX Gateway , sviluppato per apparati linux-based .

Entrambe, spiega l’azienda, consentono di “blindare” una conversazione telefonica grazie a CCore , un Encryption Engine che genera una chiave basata su informazioni univocamente legate all’apparecchio o all’apparato (nel primo caso codice IMEI e serial number del telefonino, nel secondo caso la costruzione della chiave avviene su un algoritmo su basi di calcolo che variano in funzione dell’apparato utilizzato). La prima conversazione telefonica aperta tra due apparecchi dotati della tecnologia Cellcrypt (due cellulari, o un cellulare e un PBX) richiede l’effettuazione di scambio e validazione delle chiavi così generate. Una volta completato il secondo passaggio (che si ripete tra due apparecchi ad ogni chiamata successiva), può avere luogo la conversazione telefonica.

La riservatezza di questa soluzione non è comunque gratuita: due licenze di Cellcrypt Mobile costano esattamente 1.300 sterline (1.650 euro al cambio odierno) più IVA. Una cifra che potrebbe essere presa in considerazione solo da chi considera la riservatezza un valore indispensabile.

Dario Bonacina

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Pubblicato il
6 mag 2008
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