Cellulari in volo, qualche turbolenza

Cellulari in volo, qualche turbolenza

Il servizio offerto da Air France soffre ancora di alcuni limiti. Ma voce metallica e comunicazioni instabili non scoraggiano le compagnie aeree interessate ad imbarcare telefonini
Il servizio offerto da Air France soffre ancora di alcuni limiti. Ma voce metallica e comunicazioni instabili non scoraggiano le compagnie aeree interessate ad imbarcare telefonini

È decollato da Parigi l’Airbus A318 di Air France dal quale i passeggeri hanno potuto effettuare le prime chiamate ad alta quota dopo il via libera dell’Unione Europea; è iniziata la fase di test del servizio fornito da OnAir. L’impatto con i viaggiatori? Non dei più soddisfacenti.

Airbus A318 La qualità delle comunicazioni è apparsa instabile: non c’è stata la possibilità di ricevere chiamate, è stato necessario qualche tentativo prima di potersi mettere in contatto con gli utenti a terra, i viaggiatori dotati di BlackBerry non sono stati in grado di utilizzare la posta elettronica. Coloro che hanno ricevuto telefonate da utenti in volo non hanno potuto fare a meno di lamentare il timbro metallico della voce dei chiamanti: “Sembra di parlare con un piccolo robot” ha riferito uno di loro.

Le comunicazioni dei passeggeri passano dalla “cella” dell’aereo, collegata via satellite al network mobile a terra: per non interferire con le apparecchiature presenti sull’aeromobile, il servizio supporta contemporaneamente sei sole chiamate. Presto le telefonate contemporanee diventeranno 12, ma è probabile che i passeggeri sfrutteranno il servizio solo per questioni urgenti: prezzi del roaming che sfiorano i 3 euro al minuto sono tutt’altro che permissivi.

Ma Air France e numerose compagnie aeree credono nelle telefonate ad alta quota: i cellulari verranno impugnati nel comfort dei voli Emirates così come dai passeggeri scalpitanti degli aerei Ryanair. ( G.B. )

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Pubblicato il 22 apr 2008
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