Visual Radio, informazioni sincronizzate
Sarà grazie alle tecnologie di Hewlett-Packard che una prossima generazione di telefonini Nokia conterrà Visual Radio, una radio FM alla quale sarà collegata la possibilità di leggere il testo della canzone trasmessa, avere info sull’autore arrivando fino all’interazione con la radio emittente. Questa nuova tecnologia sfrutterà le potenzialità di ricevere e inviare dati dei telefonini, i cui proprietari pagheranno un tanto al KB.
Parte dall’Inghilterra il via all’uso del cellulare in aereo
Grazie alla modalità “flight mode” sarà presto possibile utilizzare il cellulare anche in aereo. Non per le chiamate ma per scattare fotografie, scrivere o leggere messaggi. La modalità flight mode, già inserita in alcuni cellulari, consente infatti di escludere le radiofrequenze dal telefonino che non può quindi trasmettere o ricevere. La novità è partita dalla Civil Aviation Authority (CAA), autorità britannica dell’aviazione civile, ma è osteggiata da molte compagnie aeree che non sono ancora in grado di verificare se i cellulari sono attivi in modalità normale o flight mode.
In aumento le chiamate fisso cellulare per Wind Infostrada
Aumentano i costi per le chiamate verso i cellulari da telefoni fissi Wind Infostrada. Le nuove tariffe prevedono uno scatto alla risposta da 15 centesimi e un costo minuto di 20 centesimi verso i cellulari Wind e 26 centesimi per i cellulari di altri operatori (tariffe IVA inclusa). Le tariffe non godono più delle fascia oraria diurna o notturna.
Costa di più l’estero per Wind
Dal prossimo 10 maggio cresceranno le tariffe per i clienti cellulari Wind che vogliono chiamare all’estero. Ad uno scatto alla risposta di 15 centesimi si dovranno aggiungere: 50 centesimi di euro al minuto per le chiamate verso Europa, Usa, Canada, Marocco, Egitto, Tunisia, Cina, Filippine, Bangladesh, Pakistan, India, Perù, Argentina e Brasile; 2 euro al minuto per il resto del mondo. In aumento anche gli SMS che raggiungeranno il costo di 50 centesimi se inviati attraverso un roaming internazionale (tariffe IVA inclusa).
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formati liberi nella PA
Hanno perfettamente ragionecosa succederebbe se venisse deciso per legge che le comunicazioni alla pubblica amministrazione potessero essere inviate solamente impiegando fogli di carta formato a4.1 (brevettato da "Produttore") di color giallo paglierino (tonalità brevettatta da "Produttore") e scritti o stampati mediante inchiostri neri speciali (brevettato da "Produttore") ?Penso che scoppierebbe una mezza rivoluzione, oltre ad avanzare fondati sospetti di voler favorire l'azienda "Produttore".Più o meno è quello che sta succedendo nel campo informatico.Sarebbe molto opportuno che la PA, essendo un servizio destinato a tutti adottasse formati liberi, liberi nel senso che chiunque possa scrivere liberamente un programma che possa esportare i dati in quel formato senza dover pagare brevetti per l'uso di quel formato. ==================================Modificato dall'autore il 16/04/2004 9.54.35shevathasRe: formati liberi nella PA
Sono d'accordo, ma ormai si è capito che dicono una cosa e fanno esattamente l'opposto. Voglio vedere fra qualche mese quanti sistemi != window$ sarnno in funzione nella pa. Un numero tendente a zero...(linux), *BSD, GNUGuidoAnonimoDistribuire come "software libero"
In modo che tutti possano realizzare soluzioni indipendenti (rigorosamente sotto GPL). Ma vaff...AnonimoRe: Distribuire come "software libero"
Potresti spiegare il motivo del tuo commento?Inoltre gradirei maggiore informazione. Software libero non significa solo licenza GPL ma miriadi di altre licenze, per citarne qualcuna:-BSD-Creative CommonsSe la tua preoccupazione è per la sicurezza, be si è ben lungi dal dimostrare che il software libero sia meno sicuro di quello chiuso, anzi, semmai è il contrario. Infatti nel software libero chiunque sia sufficientemente competente può fare attività di auditing e verifica sul software, in quello chiuso...... ti devi fidare. E se chi ha realizzato il software avesse sbagliato qualcosa? E se l'auditing o il Testing non fosse stato sufficientemente approfondito? E se...Illustra le tue obiezioni!AnonimoRe: Distribuire come "software libero"
amico, non rispondere alle trollate ... (troll)AnonimoMa avranno davevro cercato?
Mio chiedo se quelli della FSF Italiana hanno davvero fatto una ricerca, prima di lamentarsi. Sul sito CNIPA sono disponibili da tempo alcune specifiche:http://www.cnipa.gov.it/site/it-IT/Le_Attivit%c3%a0/Progetti/Carta_Identit%c3%a0_Elettronica/Caratteristiche_tecniche/Manca uno dei documenti piu' importanti, quello che specifica il formato dei dati presenti sulla smartcard (in gergo definito impropriamente FileSystem della Smartcard)Ma nel filehttp://www.cnipa.gov.it/site/_files/SchemaSinteticoFScondescr.pdfè scritto che è disponibile su richiesta, per i produttori di Smartcard.Quest'ultima cosa è una svista, perche' l'autore è covinto che smartcard e relativo software di interfacciamento debbano necessariamente essere realizzati da un unico produttore, mentre cosi' non è. E' dunque probabile che chiunque voglia scrivere del software per la CNS o CIE possa ottenere la documentazione dettagliata (tanto piu' che con la documentazione attualmente disponibile è possibile effettuare con facilta' un reverse enginering, quindi non ha senso tenerli segreti...)In sostanza, non vedo la chiusura totale che ha invece trovato la FSFAnonimoRe: Distribuire come "software libero"
Anonimo wrote:> [...] si è ben lungi dal dimostrare che il software libero sia> meno sicuro di quello chiuso, anzi, semmai è il contrario.E' proprio uno dei principi cardine della sicurezza, secondo il quale essa si basa proprio sulla trasparenza dei vari algoritmi impiegati.Per la cronaca si tratta del principio di Kierckoff (o come cavolo si scrive).DKDIBPer la postael certificata la sol OS c'è
http://openpec.sourceforge.net/Magari un progetto analogo per i documentiAnonimopenso che non sia una soluzione pratica
Penso che la cosa migliore sia un sistema con interfaccia web.Il cittadino potrebbe collegarsi da qualunque tipo di computer e anche se si trova in viaggio potrebbe collegarsi da un qualunque internet point.Anonimopenso che non sia una soluzione pratica
Penso che la cosa migliore sia un sistema con interfaccia web.Il cittadino potrebbe collegarsi da qualunque tipo di computer e anche se si trova in viaggio potrebbe collegarsi da un qualunque internet point.AnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiRedazione 15 04 2004
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