Tokyo (Giappone) – In attesa che i telefonini solari diventino realtà , il gigante giapponese delle telecomunicazioni NTT ha messo a punto quello che definisce il primo caricabatterie da viaggio a celle solari. Il dispositivo, battezzato Pocket Energy, è in grado di ricaricare e alimentare una vasta gamma di piccoli device, fra cui telefoni cellulari, console da gioco portatili e fotocamere digitali.
Quello di NTT non è il primo caricabatterie solare ad arrivare sul mercato, tuttavia il colosso afferma che il suo è attualmente l’unico ad essere stato specificamente progettato per i dispositivi mobili e ottimizzato per la portabilità. Al di là di questo, a destare particolare interesse è il fatto che un tale prodotto, fin qui confinato nelle speranze di imprese meno note, venga ora introdotto sul mercato da uno dei più grandi operatori telefonici al mondo.
“Questo dispositivo vi consentirà di ricaricare o alimentare i vosti device durante i viaggi all’estero o in caso di black-out”, ha commentato Keiichi Yasuda, chief producer dell’Energy and Environment Team di NTT.
Pocket Energy pesa circa 300 grammi ed è costituito da due pannelli solari che, quando non utilizzati, possono essere richiusi l’uno sull’altro a mo’ di libro. Le sue dimensioni, come si può vedere nell’immagine a lato, non sono particolarmente contenute, ma questa è la superficie necessaria per immagazzinare, con un’esposizione diretta alla luce solare per circa quattro ore, l’energia equivalente ad altrettante ore di conversazione.
Il sistema di NTT, proposto in modo particolare agli utenti di aziende e pubblica amministrazione, verrà lanciato in Giappone il prossimo maggio al prezzo di 20.000 yen, pari a circa 150 euro. Il colosso si è detto pronto, “in tempi brevi”, a commercializzare il proprio ricaricabatterie solare anche sui mercati occidentali.
NTT, che prevede di vendere diverse migliaia di unità durante il primo anno, conta di ricavare dal suo nuovo prodotto un miliardo di yen (circa 7,5 milioni di euro) nel giro di tre anni.