Cellulari, retromarcia sui servizi

Cellulari, retromarcia sui servizi

Le polemiche avevano investito i nuovi servizi di informazione a pagamento sulle chiamate di Wind e Vodafone: la prima sospende tutto, la seconda si limita a limare
Le polemiche avevano investito i nuovi servizi di informazione a pagamento sulle chiamate di Wind e Vodafone: la prima sospende tutto, la seconda si limita a limare


Roma – Chi fa il furbo con i nuovi servizi a pagamento di Vodafone non deve temere niente. L’operatore ha infatti deciso di limitarsi ad arginare una parte degli abusi sui servizi di ricarica SOS anziché sospenderli o modificarli.

Come noto il servizio “SOS Mi ricarichi?” permette di chiedere ad altri utenti Vodafone di trasferire qualche euro della loro ricarica sulla propria: in pratica chiunque può chiedere a qualunque altro utente Vodafone qualche euro di ricarica. Se questi accetta allora il trasferimento diventa effettivo con Vodafone che trattiene uno o due euro per il servizio. Un servizio che si presta facilmente ad abusi, in quanto la richiesta di SOS si può inviare a chiunque e, se questi accetta in buona fede credendo che il numero richiedente sia di un proprio parente o di un amico, allora il trasferimento di crediti viene attivato (vedi: Prede facili di opzioncine di Luddist).

Contro i casi di abile sottrazione di denaro ai danni degli utenti meno accorti, Vodafone ha deciso di inviare un messaggio a chi ha usufruito di queste ricariche da molti diversi numeri, avvertendo che “è stato riscontrato un utilizzo anomalo del servizio SOS Mi Ricarichi e per questa ragione il servizio è stato sospeso”. Non potranno dunque più fruirne gli spammer dell’SOS sebbene un abuso non “di massa” sia destinato a sfuggire al monitoraggio Vodafone. Quest’ultima comunque sembra intenzionata a valutare caso per caso i reclami dei clienti ed eventualmente a rimborsare eventuali storni frutto di errore. L’azienda non sembra invece disponibile ad attivare il servizio solo dietro precisa richiesta, cosa che impedirebbe di chiedere ricariche a chi non ha preventivamente accettato questo sistema.

Misure ben più drastiche sono invece quelle adottate da Wind per tutelare i propri utenti. L’azienda ha infatti comunicato la sospensione di “Ring Me SMS”, servizio che consentiva agli utenti di altri operatori di telefonia mobile di ricevere un SMS di avvertimento non appena il telefonino dell’utente Wind desiderato fosse tornato in zona coperta o fosse stato riacceso dall’utente. Un SMS che però si pagava dobloni sonanti e che ha dunque inevitabilmente scatenato le proteste di tanti perché cercare un utente Wind senza trovarlo si traduceva in un SMS a pagamento.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
3 gen 2005
Link copiato negli appunti